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IL PONTE
fatturato farmacia comunale
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ANNO 5- N.4 (Versione web - anno 2 n.4) NUOVA SERIE SETTEMBRE 2001

Farmacia Comunale

UN’AZIENDA POCO SPECIALE

I ritardi nell’adeguamento alle nuove norme di legge limitano le possibilità operative ed hanno prodotto consistenti danni economici

La Farmacia Comunale di Sant’Angelo, sotto il profilo del servizio svolto, è uguale in tutto e per tutto alle altre farmacie del paese. E’ infatti un negozio (o, se si preferisce, una bottega) che eroga ai cittadini un servizio di vendita di medicinali, alimenti speciali, prodotti comunque connessi con la salute ed il benessere del nostro corpo. Né più, né meno.

Giuridicamente e istituzionalmente essa però, in quanto di proprietà del Comune (ente pubblico), si configura come "Azienda Speciale". Il che significa, a grandi linee, che possiede autonomia giuridica e decisionale di tipo privato, ma deve attenersi ai principi di conduzione che regolano l’attività dell’ente di riferimento (in questo caso il Comune). Essa possiede un proprio Presidente , un Consiglio di Amministrazione ed un proprio Collegio Sindacale.

L’attività però è del tutto equivalente, anche in termini di fatturato, a quella delle altre farmacie, che godono di una gestione molto più snella (sono ditte individuali) e che devono sopportare costi di gestione assai minori.

La nuova legge che, fra non molto, regolerà l’attività di questi tipi di realtà aziendale, impone che tutte le Aziende Speciali si trasformino in S.p.a., in Società per Azioni, di carattere, quindi, totalmente privato, con propri organi gestionali e decisionali totalmente autonomi e soggetti alle sole norme di tipo privatistico. Solo che il mantenimento, in tali termini, di una idonea struttura (del resto prevista dalla legge), per gestire, di fatto, un negozio, ha un peso eccessivo, che diventerebbe ragionevole se si ponesse in atto una sostanziale diversificazione ed allargamento delle attività dell’azienda. Non ha senso che sulle casse aziendali di una bottega, che ha un fatturato annuo che nell’ultimo triennio è passato da 2 a 2,5 miliardi, gravino una IRPEG di 80 milioni per l’anno 2000 e costi fissi di gestione ed amministrazione che si aggirano attorno ai 50 milioni annui. Le altre farmacie questi costi li sopportano in misura molto, molto minore.

L’Amministrazione Comunale però, ha dalla sua alcune possibilità che le altre farmacie non possono avere. Possibilità che altri comuni si sono affrettati a prendere in considerazione ed a rendere operative, accelerando i tempi e trasformando (già da tempo) le aziende speciali in S.p.a. e dandosi, in questo modo, la possibilità di esercire altre attività.

Anche sul territorio di Sant’Angelo esistono bisogni che possono essere soddisfatti molto più efficacemente da una S.p.a., piuttosto che direttamente dall’Amministrazione Comunale: servizi cimiteriali, manutenzione verde pubblico e demanio, servizi assistenziali alle persone anziane o infanti, ecc.. Società miltiservizi sono già state create e funzionano egregiamente nella nostra regione. Ampliando la gamma dei servizi si conseguono economie di scala, ripartendo i costi fissi su un più ampio campo di attività e di introiti e si evita di concedere in appalto servizi che il Comune comunque deve fornire.

Da un punto di vista sociale, poi, un’azienda così configurata arricchirebbe la collettività di un significativo valore economico, poiché sarebbe comunque il Comune il detentore del controllo societario, o attraverso la maggioranza dei voti o attraverso poteri speciali prevedibili nell’atto costitutivo. Ci sarebbe anche la possibilità, socialmente molto pregevole, di diffondere la quota societaria detenuta dal Comune fra tutti i santangiolini, creando, in tal modo, una forma di azionariato popolare.

Il Consiglio di Amministrazione della Farmacia Comunale ha evidenziato più volte all’Amministrazione Comunale (con documenti specifici e relazioni periodiche) la necessità di intraprendere concrete azioni per il cambiamento, indicando le vie percorribili e rendendosi disponibile a condurre studi di fattibilità in merito. Tutto, finora, sembra essere caduto nel nulla e si è perduto tempo prezioso che avrebbe potuto essere utilmente impiegato per la costruzione di un progetto lungimirante.

La conclusione sembra poter essere una sola: negli ultimi tempi di gestione della Farmacia, l’Amministrazione Comunale ha perso tempo e soldi pubblici. Chissà se, a questo punto, l’Amministrazione Comunale, così attenta a risparmiare, si darà una mossa per non sprecare.

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