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ANNO 5 - N.5 (Versione web - anno 2 n.5) NUOVA SERIE NOVEMBRE 2001
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LAMBRO E OSPEDALE
Ancora in alto mare

Siamo consapevoli che gravi problemi internazionali, quali la guerra in Afghanistan, il terrorismo globale, la questione Palestinese…. catalizzano, giustamente, l’attenzione dell’opinione pubblica.
Ci sembra però giusto richiamare per un momento l’attenzione anche su alcuni problemi locali che da anni toccano la nostra comunità e che, di recente, si sono nuovamente e drammaticamente riacutizzati.
La prima questione rilevante, ritornata in questi giorni ripetutamente sulle prime pagine della stampa locale, è la questione LAMBRO. Da una parte, ha destato un giustificato allarme la recente vistosa ricomparsa di schiume sulla superficie del fiume, dall’altra, non minore preoccupazione ha creato la notizia della sospensione dell’appalto, già aggiudicato ad un’impresa spagnola, per i lavori di costruzione del depuratore di Milano Sud, che rappresentano la premessa imprescindibile per qualsiasi intervento di bonifica e di recupero del nostro fiume.
Come si sa già da tempo, il Lodigiano detiene un triste primato nazionale per alcune forme di malattie degenerative che trovano possibile origine nel degrado ambientale: di qui l’importanza e l’urgenza di intraprendere il più presto possibile azioni incisive per avviare l’opera di bonifica da ogni parte auspicata.
L’altra questione che è stata anche di recente al centro dell’attenzione dei cittadini è stata quella dell’Ospedale "Delmati". Dall’ultima assemblea cittadina (di cui riferiamo in altra parte di questo foglio) e dalle notizie di stampa che si sono susseguite anche di recente, emergono indicazioni particolarmente inquietanti sul destino del nostro ospedale: si parla infatti di possibile chiusura dei due ospedali lodigiani di Sant’Angelo e di Casalpusterlengo, come conseguenza della separazione gestionale dell’amministrazione ospedaliera (affidata all’AOL) da quella sanitaria (che resta all’ASL) che dovrebbe entrare in vigore, dal prossimo anno, in tutta la Regione Lombardia.
A questo proposito le indicazioni appaiono contraddittorie ma sembra prevalere la linea del rinvio di due o tre anni di tale separazione, almeno per ciò che riguarda la particolare situazione del Lodigiano.
L’impressione che se ne ricava, purtroppo, è che la nostra struttura sia destinata a chiudere (almeno per ciò che si può desumere dalla stampo locale): il problema attualmente sul tappeto riguarderebbe soltanto i tempi e non l’esito finale della decisione, che sarebbe ormai assodato.
Certo ci sembra assai difficile (oltre che irragionevole) che una delle migliori strutture ospedaliere del territorio debba essere posta fuori servizio. A meno che, fatti i debiti passaggi e trascorsi i congrui tempi, questa stessa struttura non passi in altre mani che meglio forse saprebbero affidarle un ruolo importante nel settore dell’offerta ospedaliera.
Speriamo di sbagliarci. Ciò non toglie che, allo stato dei fatti, non siamo a conoscenza di piani alternativi rispetto a quanto già delineato dalla Regione.
Il fatto è che trattandosi di questioni che saranno decise da altri, rispettivamente dal Comune di Milano per il depuratore e dalla Regione per l’ospedale, si ha un senso di frustrazione e di impotenza, ma anche di rabbia. Certo il Consorzio Basso Lambro ha fatto sentire energicamente la propria voce, ma non è bastato. A proposito dell’ospedale, invece, molti dubitano che l’Amministrazione in carica abbia davvero fatto tutto ciò che, a suo tempo, si poteva fare. Ma a questo punto le dietrologie sarebbero solo un inutile esercizio polemico. Ciò che abbiamo ora di fronte è un’Amministrazione comunale ormai quasi alla fine del suo mandato (le elezioni si terranno nella prossima primavera), obiettivamente troppo debole per poter avere qualche peso laddove le decisioni saranno prese. Ma è davvero sconsolante constatare che saranno altri, più in alto, a decidere – senza di noi - su problemi così importanti per la nostra salute, per l’ambiente e per l’avvenire del nostro paese: con buona pace di tutte le chiacchiere che si sono fatte su decentramento e partecipazione.

 
FARMACIE

I NUOVI TURNI PER NOVEMBRE E DICEMBRE


Teatro
Venerdì 16 e sabato 17 novembre, alle ore 21.15, la compagnia dell’Oratorio S. Luigi "El Cilöe", presso la sala teatro dell’Oratorio, rappresenterà l’opera teatrale "El se fa larghe finalmente!", in dialetto santangiolino.
La cittadinanza è invitata. 

Laura Cafiso
"reginetta"
di bellezza

Ospedale Delmati
Rilancio o chiusura?

Dall’Assemblea pubblica del 5 ottobre nessuna risposta chiara per i cittadini sul futuro della struttura sanitaria.

La terza Assemblea cittadina per l’Ospedale Delmati (dopo quelle del 1998 e del 2000) si è tenuta il 5 ottobre scorso presso la sala convegni della Banca Popolare di Lodi.
L’appuntamento si ripete con regolarità, ma le sorti del nostro ospedale sembrano viaggiare in modo del tutto indipendente e svincolato: ciò che si dice in Assemblea non sembra avere alcuna influenza sulle decisioni sanitarie provinciali e, men che meno, su quelle regionali.
Con il Sindaco CRESPI, che ha presieduto la riunione, era presente il direttore generale dell’ASL di Lodi dott. BELLOLI, accompagnato dallo staff dirigenziale dell’Azienda Sanitaria.


 

Ricordo di
Luigi Olivari




Ci ha lasciati
Peppino
Rossetti


UNA
"PIGOTTA"
PER
S. LUCIA


Da questo numero il Ponte offre maggori approfondimenti su internet

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tutti gli articoli così contrassegnati sono più ampi o inediti rispetto alla versione cartacea.



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