La basilica inagibile per il crollo di due lastre di marmo

di Lorenzo Rinaldi

La basilica dei santi Antonio abate e Francesca Cabrini è stata chiusa al pubblico nella giornata di sabato 2 febbraio a seguito del crollo, avvenuto nel pomeriggio dello stesso giorno, di due lastre di marmo che facevano parte del rivestimento di una delle colonne della navata centrale, nella zona prospicente la cappella della Madonna del Rosario. Il giorno successivo, domenica 3 febbraio, in basilica si sarebbe dovuta celebrare la messa solenne di apertura della Visita pastorale del vescovo monsignor Maurizio Malvestiti. Per evidenti motivi di sicurezza, la celebrazione è stata spostata all’oratorio San Luigi.
Per la basilica santangiolina, che rappresenta uno degli edifici di culto più grandi della Diocesi di Lodi, il crollo delle lastre in marmo rappresenta un problema rilevante. Ora, infatti, è necessaria la messa in sicurezza di tutto il rivestimento marmoreo della chiesa. “Sono più di mille le lastre da ancorare alla costruzione con tasselli speciali - ha detto dopo gli eventi il parroco, monsignor Ermanno Livraghi -. La modalità di inserimento dei tasselli è stata studiata per arrecare il minimo danno estetico possibile, che poi si avrà cura di mascherare con apposite stuccature colorate fatte da un restauratore. Non possiamo prevedere i tempi necessari, che purtroppo saranno inevitabilmente lunghi”.
Chiusa la basilica, le sante messe vengono celebrate in parte in cripta, in parte nelle chiese sussidiarie e in parte all’oratorio San Luigi. Dalla parrocchia è arrivato anche un appello alla comunità santangiolina perché i costi dell’intervento su una struttura che rappresenta un patrimonio artistico per l’intera collettività non saranno esigui.