LO SCAFFALE


Maria Regina Canale, msc
LA GLORIA DEL CUORE
DI GESÙ NELLA
SPIRITUALITÀ DI SANTA FRANCESCA S. CABRINI
Roma, 2017


Un plauso alle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, per la scelta di ripubblicare, dopo 27 anni dalla prima edizione, la tesi di dottorato di Suor Maria Regina Canale “La gloria del Cuore di Gesù nella spiritualità di Santa Francesca S. Cabrini”.
Un’opera fondamentale per la conoscenza di un aspetto finora trascurato di Madre Francesca Cabrini, la spiritualità che ha caratterizzato ogni sua azione fino dagli anni dell’adolescenza.
Suor Maria Regina Canale (attuale consigliera generale per l’Europa dell’Istituto Cabriniano), in queste pagine ci aiuta a comprendere da dove è partita quella forza che è diventata fondamento di tutta la sua azione apostolica, la mistica verso il Sacro Cuore di Gesù.
Uno studio e una ricerca di grande valore, che si addentra nel momento storico e nell’ambiente in cui Francesca è vissuta, Sant’Angelo Lodigiano con le sue vicende, gli eventi sociali, la sollecitudine pastorale di don Dedè, la religiosità popolare, la famiglia Cabrini, e tutte le tappe che l’hanno portata a fondare l’Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù.
Rilevanti e inediti i capitoli sulla spiritualità di Santa Cabrini, con l’autrice che si sofferma sul motto scelto dalla Santa «Ad majorem gloriam Sacratissimi Cordis Jesu (A.M.G.SS.C.J.)», che ha spinto Suor Maria Regina a intraprendere questo studio, considerato “il più attendibile” sulla spiritualità di Santa Francesca Cabrini.
Numerose le immagini d’epoca che impreziosiscono le 308 pagine del volume, completato da un’appendice che riporta l’albero genealogico della famiglia Cabrini e alcune lettere della Santa, fra cui quella indirizzata a don Bassano Dedè nel gennaio 1880.
Il libro è reperibile presso la casa natale di Santa Cabrini.

Mario G. Genesi
ORGANI STORICI
DEL LODIGIANO
Percorso tra i monumenti organistici del territorio
dagli Scritti d’Organo di Luigi Salamina
Quaderni di Studi Lodigiani - 20


Un viaggio alla riscoperta dell’opera dei maggiori organari italiani che hanno lasciato un segno della loro arte costruttrice nel territorio della diocesi lodigiana: è il risultato del corposo volume di ben 720 pagine che porta la firma di Mario Genesi, musicologo piacentino, collaboratore dell’Accademia delle Arti Gerundia di Lodi, associazione che ha ispirato tale ricerca.
Sulla scorta di un manoscritto compilato nella prima metà del Novecento da monsignor Luigi Salamina, cultore dell’arte organaria e autore di un’accurata descrizione di tutti gli strumenti a canne del lodigiano, il Genesi ha inteso ripercorrere l’itinerario per ciascuna località verificando e aggiornando le informazioni contenute nel manoscritto.
Una ricerca puntigliosa e di valore, soprattutto riguardo la storia dell’arte organaria e dei costruttori degli strumenti (Serassi, Bossi, Lingiardi, Amati, Cavalli, ecc.), l’evoluzione nei secoli delle caratteristiche foniche, e il loro ruolo all’interno dei luoghi di culto.
Nelle 15 pagine dedicate a Sant’Angelo Lodigiano, spicca la documentazione del settecentesco Serassi e dell’ottocentesco Lingiardi, posti nella vecchia parrocchiale di Sant’Antonio abate, fino ad arrivare all’attuale monumentale organo dei fratelli Costamagna collocato in Basilica e composto da tre tastiere (grand’organo, positivo e recitativo).
Purtroppo corre l’obbligo di far notare una certa confusione nella descrizione degli organi posti negli edifici religiosi santangiolini, collocazione non sempre corrispondente alla realtà delle chiese della nostra città. Peccato!