Per il “Museo delle guerre per la pace” una nuova e adeguata collocazione
Domenica 20 maggio, l’inaugurazione negli spazi dell’ex municipio

di Antonio Saletta

Il canto marziale all’unisono e ad alta voce dell’Inno di Mameli, sulle note del corpo bandistico Santa Cecilia, al cospetto del monumento ai caduti, e il sommesso canto Signore delle cime eseguito dal gruppo degli alpini ad introdurre la benedizione del parroco mons. Ermanno Livraghi, sono i suggestivi momenti che hanno dato un tono particolare alla cerimonia di inaugurazione del nuovo “Museo delle guerre per la pace”, avvenuta domenica 20 maggio 2018.
Una cerimonia attesa che pone un punto fermo sulla collocazione del museo fondato nel 2010 da Domenico Cordoni e proseguito dalla figlia Domenica, collocato in via Forlani e impoverito di molti reperti da due furti.
Insieme al museo, i nuovi locali dell’ex municipio di viale dei Partigiani sono diventati anche la sede della sezione santangiolina dei Combattenti e Reduci, con un innovativo spazio didattico e multimediale adatto ad accogliere iniziative culturali e a trasmettere la storia alle generazioni più giovani.
Dopo l’omaggio al monumento ai caduti, con la colonna sonora del corpo bandistico Santa Cecilia, la cerimonia del taglio del nastro da parte del sindaco Maurizio Villa, attorniato dal maresciallo Gaetano Carlino, dagli amministratori comunali, dal presidente dei combattenti e reduci Giancarlo Cordoni, dai sindaci di Lodivecchio e Castiraga Vidardo, dai rappresentanti delle associazioni combattentistiche del territorio, dai gruppi dei bersaglieri e degli alpini in congedo, dal picchetto d’onore in costume d’epoca degli amici dei Cavalleggeri di Lodi, da numerose associazioni di volontariato, e da tanta gente. Nel suo intervento un emozionato Giancarlo Cordoni ha ringraziato il sindaco Maurizio Villa e l’amministrazione da lui presieduta, per la sensibilità dimostrata nella cessione in comodato d’uso dei locali, la Fondazione Comunitaria di Lodi per il soategno dato al progetto, e i tanti cittadini che hanno concretamente contribuito.