Sant’Angelo di ieri, …di tutto un po’!
Storia, documenti, personaggi, curiosità

di Antonio Saletta

Capitelli scudati medievali



Andando per cortili, non sempre accessibili, è possibile notare interessanti ambientazioni e persino scoprire antichi reperti. Assieme al già noto capitello scudato recante lo stemma della famiglia Beccaria, posto nel cortile dello stabile di via Umberto I, si è scoperto recentemente, in un cortile all’inizio di via Madre Cabrini un altro capitello scudato, con colonna, questo volta senza insegna. La posizione di questo elemento decorativo pertinente con una struttura ecclesiastica, posto nella “Strada del Borgo di S. Maria”, luogo dove documenti del Trecento indicano la presenza di un edificio contrassegnato come “chiesa parrocchiale”, potrebbe avvalorare l’ubicazione della stessa.

Posta e postini nel Lombardo-Veneto



Nel 1850 quando nel Lombardo-Veneto si emettono i primi francobolli, nel Regno esistono 255 uffici postali, di cui otto nella provincia di Lodi e Crema, comprensivo di quello di Sant’Angelo. Il francobollo che pubblichiamo, cui manca l’indicazione dell’anno, si potrebbe collocare negli anni 1852/53, ha il valore di quindici centesimi, reca lo stemma austro-ungarico e un annullo del tipo triplo cerchio dell’ufficio di S. Angelo recante le date 21/11.
“Il Corriere dell’Adda” del 3 gennaio 1904, tramanda notizie di un postino di nome Bellardi che per oltre cinquant’anni percorreva giornalmente il tragitto Sant’Angelo-Lodi, dapprima con il suo mezzo trainato dal cavallo, sostituito, più tardi, nel 1881, dal tram. Giovanni Pedrazzini Sobacchi, autore del brano, su Bellardi argutamente commenta: “Carico del voluminoso borsone di pecora, gonfio di lettere, di stampe, lo ricordiamo salire ansimante la salita del ponte Ferrante, borbottando contro chi aveva avuto il torto di impiantare l’ufficio di posta dopo la faticosa rampa”.

I dispensari antitubercolari


La diffusione della tubercolosi nel nostro territorio agli inizi del Novecento, rende necessaria da parte dell’amministrazione comunale di Sant’Angelo la costruzione di un dispensario antitubercolare distrettuale, per l’individuazione dei casi, l’educazione sanitaria, la cura e la profilassi della tubercolosi. I lavori iniziano nel giugno 1928 su un’area situata nell’attuale viale Zara, donata dalla locale Congregazione di Carità. Il progetto, opera del geometra Battista Pasetti, prevede anche la costruzione di due ali laterali da destinare a degenze di ammalati di tubercolosi, nell’attesa di essere inviati ai sanatori, allora assai scarsi, progetto che non ha seguito per l’ampliamento della strada di circonvallazione. Il Dispensario svolge il suo compito fino al 1960, quando l’Amministrazione provinciale di Milano, in considerazione dell’alta percentuale di Tbc di Sant’Angelo, decide la costruzione di una nuova sede più funzionale posta in via Donizetti inaugurata nel maggio 1961, edificio oggi adibito dall’Azienda Sanitaria Locale al Servizio per le tossicodipendenze e alcol-dipendenze.

Prestatori ebrei nel XVI secolo


Da “Italia Judaica”, dizionario storico-geografico, on-line, che contiene informazioni sulle comunità ebraiche italiane dall’epoca antica ai giorni nostri, apprendiamo notizie sulla presenza di ebrei a Sant’Angelo Lodigiano nel XVI secolo.
Risale all’anno 1554 la vicenda di Simone figlio di Moise Pescarolo, ebreo, abitante a Sant’Angelo, prestatore di denaro insieme ai fratelli, osteggiato dall’intera popolazione e denunciato dopo la predicazione sull’usura per merito del francescano Giovanni Giacomo Sparazano. Simone chiede che la causa sia affidata al pretore di Lodi anziché a quello di Sant’Angelo, anch’egli a lui ostile, richiesta accolta che consente a Simone di rimanere prestatore della comunità.
Altra notizia l’uccisione di un ebreo di Sant’Angelo, avvenuta nel 1571 durante una rapina in casa sua da parte di una banda con a capo il conte Ercole Bolognini, seguita dalla condanna a morte di alcuni colpevoli.

Festa sul Lambro con i Canottieri



Gare di nuoto, corse con le barche, una cuccagna sull’acqua, un concorso fra le imbarcazioni meglio addobbate e illuminate, è il programma della “Festa sul Lambro” del 15 luglio 1927 organizzata dalla santangiolina “Canottieri Lambro”, una giornata di festa che gli spettatori assiepati sulle rive del nostro fiume hanno gradito e apprezzato. Altri tempi!

“Morzenti” pionieri di macchine agricole


La bonifica delle paludi malsane dell’Agro Pontino nel 1926, porta allo sviluppo dell’agricoltura del territorio, e alla fondazione della città di Littoria che assume il nome di Latina nel 1945.
Sono le Officine Meccaniche Morzenti di Sant’Angelo Lodigiano che, in quegli anni, diventano pioniere nella costruzione di macchine agricole meccanizzate, battitori, scuotipaglia e soprattutto diffusissime trebbiatrici.
Negli anni Trenta del Novecento i “Morzenti” immettono sul mercato un’innovativa trebbiatrice ad alimentatore automatico, con caratteristiche tecniche che aumentano la produttività e riducono le spese di esercizio. È la trebbiatrice ritratta nella foto de “Il Popolo d’Italia” del 5 luglio 1938, che mostra “il Duce Benito Mussolini nel podere 377 di Littoria mentre trebbia con una modernissima Morzenti”.










 

IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano

La costruzione del ponte sul Lambro

Una nuova immagine fotografica è venuta ad arricchire la documentazione sui lavori di costruzione del ponte sul Lambro meridionale che attraversa Sant’Angelo. Dalla primitiva struttura di legno del ponte, passando alla successiva in ferro, si giunge alla costruzione in laterizio ancora oggi esistente. Il progetto, opera del santangiolino Francesco Rozza, è realizzato in cotto con campata unica di m.l. 23, pavimentazione in ciottoli con trottatoie in beola, marciapiedi rialzati con parapetti in ghisa. L’arciduca Ranieri viceré del Lombardo-Veneto, il 28 ottobre 1825 proveniente da Milano per la strada di Landriano, sosta sul luogo dove sono imminenti i lavori per la costruzione del nuovo ponte, congratulandosi con le autorità.
L’immagine che pubblichiamo, datata 1896, opera del tipografo e fotografo santangiolino Sante Rezzonico, riporta in calce il nome della ditta “Invitti e Demicheli” l’impresa edile che ha eseguito i lavori di costruzione del ponte.

Incontro di calcio Sant’Angelo-Inter
Il 28 marzo 1921, lunedì di Pasqua, la squadra di calcio dell’Unione Sportiva Santangiolina ospita in un incontro amichevole una squadra mista dell’Internazionale di Milano, campioni d’Italia. Nonostante il divario tecnico, la squadra santangiolina prevale sui nerazzurri con il risultato di 3 a 2 con una doppietta di Maggi. Questa la formazione barasina, che allora indossava la maglia bianconera: Baciocchi, Valsecchi, Torri, Daccò I, Balloni, Cantoni, Daccò II, Vecchietti, Pelli, Maggi, Conca.


Gli utenti telefonici barasini nel 1936


Fino al 1950 la diffusione del telefono è molto limitata, è usato solo da un “posto pubblico”, la maggior parte delle famiglie non ha il telefono in casa, come si deduce in modo evidente dall’elenco degli utenti di Sant’Angelo nel 1936, che pubblichiamo. Oggi nella nostra città gli utenti della linea fissa sono passati a oltre 3.000, ma occorre non trascurare la telefonia mobile (i cellulari) che ha consentito una notevole evoluzione telefonica.