Vigili del fuoco volontari, un anno in prima linea
Il capo distaccamento Barbin traccia il bilancio dell’attività e lancia un appello ai giovani
Nel 2016 effettuati 441 interventi, 35 gli uomini in servizio



Hanno spento incendi, estratto automobilisti dalle vetture uscite di strada, prosciugato cantine e salvato anziani chiusi in casa. Il 2016 è stato un anno impegnativo per i vigili del fuoco volontari del distaccamento di Sant’Angelo Lodigiano, che hanno effettuato 441 interventi: un numero leggermente inferiore rispetto ai 488 del 2015 ma che rappresenta pur sempre un risultato notevole nel panorama del soccorso lodigiano. Notevole soprattutto se si pensa che il distaccamento santangiolino conta unicamente sui volontari.

E’ Paolo Barbin, capo distaccamento, a tracciare il bilancio dell’anno appena trascorso e a lanciare un appello ai giovani di Sant’Angelo e dei paesi circostanti: forze fresche tra i vigili del fuoco infatti sono sempre utili, specie in un periodo storico nel quale il volontariato, a tutti i livelli e in ogni settore, mostra qualche segno di sofferenza.
Barbin, quali sono stati gli interventi più numerosi?
“Sicuramente quelli per danni da acqua, ad esempio cantine e box allagati, ben 56, sebbene il 2016 rispetto ad altri anni sia stato meno piovoso. Abbiamo avuto poi 50 incidenti stradali, alcuni anche dall’esito drammatico. In 38 casi siamo intervenuti per soccorso persona. Gli incendi di vario tipo che ci hanno visto impegnati sono stati 45. Si contano una decina di interventi per mancato funzionamento delle canne fumarie, anche in stabili di recente costruzione. Infine, ed è un dato che fa riflettere, siamo intervenuti sulla scena di alcuni suicidi”.
Quali le emergenze più significative?
“Sicuramente gli incendi di aziende: ne abbiamo avuti diversi tra 2015 e 2016 e siamo intervenuti anche nella Bassa a supporto dei colleghi di Lodi e di Casalpusterlengo”.
Quanti comuni coprite?
“Il nocciolo duro è rappresentato da Sant’Angelo e dai comuni lodigiani circostanti, una decina in tutto, in cui nel 2016 abbiamo effettuato 295 interventi. Abbiamo poi ampliato l’area di competenza ai comuni pavesi più vicini a Sant’Angelo, nei quali siamo intervenuti 102 volte. Infine si contano 44 interventi in provincia di Milano, a San Colombano al Lambro e nei comuni a ridosso del Lodigiano, come Cerro al Lambro”.
Il tutto con 35 vigili del fuoco…
“In effetti è un bell’impegno e non smetterò mai di ringraziare i miei uomini. Se consideriamo che qualche anno fa il distaccamento di Sant’Angelo contava su una cinquantina di vigili del fuoco si comprende bene lo spirito di sacrificio che anima gli attuali volontari, che passano mediamente sette notti al mese in caserma e sulla scena delle emergenze. In generale oggi è l’intero mondo del volontariato a soffrire”.
Avete in previsione l’ingresso di qualche forza fresca?
“Due ragazzi, uno della Muzza di Cornegliano e l’altro di Salerano, stanno frequentando a Milano il corso per diventare vigile del fuoco e a fine mese dovranno affrontare gli esami. Abbiamo altri 5 giovani che hanno già superato le visite di idoneità e attendono solo di poter iniziare il corso di addestramento, che dura 120 ore”.
Il distaccamento dei vigili del fuoco di Sant’Angelo può contare su sei mezzi: due autopompe, un’autobotte, un carro fiamma, un modulo per gli incendi boschivi e un fuoristrada con carrello. Negli ultimi mesi ha ricevuto la donazione di una motosega ad opera degli “Amici di Michele Rusconi”, mentre Alberto Rizza ha donato una pompa a immersione utile per i prosciugamenti.
Lorenzo Rinaldi.