Ci ha lasciati Pinuccio Corsi, “cantore di Sant’Angelo”
di Antonio Saletta


«Una delle scorse domeniche ho passato tutta la mattinata a Sant’Angelo. Non è certo un avvenimento straordinario, anche perché da più di quarant’anni lo faccio almeno un paio di volte all’anno, trovandolo nostalgicamente piacevole e in un certo senso corroborante». Così Pinuccio Corsi (Giuseppe per l’anagrafe) scriveva il 6 dicembre 2001 su “el Paginòn” inserto culturale mensile de «Il Cittadino».
Pinuccio Corsi, inguaribile santangiolino, ci ha lasciato sabato 7 novembre colpito da infarto all’età di 88 anni, secondogenito di otto figli di una famiglia notissima a Sant’Angelo, si era laureato in Giurisprudenza seguendo le orme del padre Gino, e trasferitosi a Lodi dopo il matrimonio non ha mai dimenticato il suo paese natale, lo dimostra in modo evidente il brano citato all’inizio.
Dotato di una buona penna e senso di humor, Pinuccio ha lasciato di Sant’Angelo gustosissime pagine su “el Paginòn”, conservate gelosamente da chi scrive, rievocando personaggi, episodi e luoghi di cui rimpiangeva la lenta decadenza, come Villa Cortese e Villa Favorita che a suo dire era frequentata «ai suoi bei giorni da Puccini, Boito e Praga», «luoghi che non più rivisiterò per non rimanere deluso, contagiato come sono dal ricordo e dal rimpianto di tutto ciò che riguarda quegli anni irripetibili».
Uno dei suoi viaggi “istituzionali” era quello che Pinuccio compiva ai primi di novembre al natìo Sant’Angelo «dove si è passata la stagione più bella della vita» e al cimitero «che non sarà romantico come il cimitero degli inglesi di Roma, né esclusivo come quello di Portofino o artistico come Staglieno a Genova, ma c’è e non è per niente triste e squallido come quelli di altre località vicine».
Anche il nostro foglio «Il Ponte», di cui ha salutato con favore l’iniziativa editoriale apprezzandone i contenuti informativi e storici, si avvalse della sua collaborazione con interessantissimi brani di storia locale e con la poetica “Ballata di Sant’Angelo”.
È da condividere l’affermazione dello scrittore Andrea Maietti che lo ha definito «un grande tessitore di incontri e amicizie», assieme a persone di ogni ceto sociale Pinuccio Corsi ha coltivato amicizie con personaggi di spicco come il giornalista Gianni Brera, lo scrittore Piero Chiara, il pilota Eugenio Castellotti, il domatore Franco Migliorini, personaggi che hanno fatto di Pinuccio Corsi un esponente di spicco della cultura lodigiana.
Uomo di grande sensibilità e umanità era vicinanza continua agli amici in difficoltà e, negli ultimi anni, volontario alla mensa del povero di via San Giacomo a Lodi.
Alla sua famiglia, alla sorella Franca e ai fratelli Gianluca, Sandro e Piero le più sentite condoglianze da parte della redazione de «Il Ponte» e da tutti quanti lo hanno conosciuto
Antonio Saletta

IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano


Nella foto, Pinuccio Corsi nel 1972 ad una festa del Club Bar Arena presso il ristorante santangiolino “La Lampara” (foto di Emilio Battaini).