Ricordi in bianco e nero

 


Uno scatto fotografico che possiamo definire storico quello che offriamo ai lettori in questo mese di settembre inizio di un nuovo anno scolastico.
La fotografia, conservata tra i ricordi di famiglia del nostro lettore Bassano Lobbia, documenta un gruppo di alunni, fra cui il padre Giuseppe (classe 1897), con il direttore e le insegnanti nell’anno 1905, ritratti al cospetto della nuova scuola elementare di via Risorgimento al quartiere Vignola, appena edificata e inaugurata.

Giuseppe Lobbia, sul retro della bella e nitida immagine con una scrittura ancora decifrabile ha tramandato fino ai nostri giorni alcune identità dei personaggi ritratti.
Partendo dal basso nella prima fila in piedi da destra la maestra Ongaro, il direttore didattico Emilio Devecchi e la maestra Manenti, sempre nella medesima fila il serioso bidello Angelo Ferrari; nella seconda fila in piedi, da sinistra il secondo è Riccardo Morzenti, il terzo Giuseppe Toscani e il quinto Antonio Cantoni; nella terza fila in piedi, da sinistra il secondo è Alberto Flecchia, il quinto Giuseppe Vignali e il sesto Sandro Boggi; nell’ultima fila in alto, da sinistra Edoardo Toscani con accanto Giuseppe Lobbia, mentre il quarto è Giovanni Toscani (detto Becarö).
Il Lobbia, senza identificarli nella foto, segnala pure la presenza di Camillo Vignali, della mamma del dottor Semenza e della mamma di Senna che aveva il negozio di drogheria in via Umberto I.
Da un riscontro anagrafico abbiamo rilevato che gli alunni citati non avrebbero potuto appartenere tutti ad una sola classe scolastica perché quattro di loro sono nati nell’anno 1896, cinque nell’anno 1897 e due nell’anno 1898.
Come i lettori avranno notato, tra gli alunni è ritratto un giovanissimo (7 anni) Riccardo Morzenti che partito volontario nel corso del primo conflitto mondiale, il 18 maggio 1917 appena diciassettenne morirà eroicamente sul Monte Vodice meritandosi la medaglia d’argento al valor militare. Quell’edificio scolastico in cui Riccardo aveva appreso le prime nozioni di scrivere, leggere e far di conto, nel 1929 a ricordo del suo sacrificio sarà dedicato al suo nome e così pure la via Risorgimento sarebbe diventata via Riccardo Morzenti. Chi l’avrebbe mai detto?
Antonio Saletta

 

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