L’Istat fotografa Sant’Angelo
ALa popolazione è ormai a quota tredicimila
Gli stranieri residenti sono più di duemilai



Una crescita costante, ma non eccessiva, alimentata negli ultimi vent’anni soprattutto dall’arrivo di residenti stranieri. L’Istat, l’istituto nazionale di statistica, scatta la fotografia della realtà di Sant’Angelo Lodigiano. I dati relativi al 15esimo censimento della popolazione (anno 2011), incrociati con l’andamento demografico a fine 2010, sono una vera miniera di informazioni, che possono farci capire meglio cos’è Sant’Angelo oggi e in che direzione si sta muovendo la città. Non si tratta solo di freddi numeri, perché dietro le statistiche si possono intravedere i problemi che nei prossimi anni la comunità di Sant’Angelo dovrà affrontare (ad esempio l’invecchiamento della popolazione) e al tempo stesso le risorse su cui potrà fare affidamento.

I censimenti tra Ottocento e Novecento
Partiamo dai dati del censimento 2011: la popolazione residente risulta di 12.665 persone, in crescita del 4,7 per cento rispetto alla popolazione registrata nel censimento del 2001 (12.096). Interessante è la serie storica dei censimenti. Il primo dall’unità d’Italia è stato effettuato nel 1861, a quell’epoca i residenti a Sant’Angelo erano 8.528. Nel 1871 i residenti salgono a 8.876, nel 1881 a 8.893. Il Novecento si apre con 9.076 residenti (censimento del 1901). Per superare quota 10mila occorre attendere il 1931, quando la popolazione si attesta a 10.177 unità. Il censimento del 1936 (unica occasione in cui non si segue la cadenza decennale) indica una flessione della popolazione, a 9.591. Da lì in poi è crescita quasi costante. Solo per fare qualche esempio, nel 1951 i residenti sono 10.680, nel 1971 passano a 11.139 (superando il tetto degli 11mila), nel 1991 sono 11.277 (con un lieve decremento). Negli anni successivi la popolazione torna a salire.
Il picco massimo della popolazione, secondo i dati disponibili, è registrato tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011 (indicato alla data del primo gennaio 2011): 13.279 residenti. Il censimento che si svolge nei mesi successivi ridimensiona però il numero.

La popolazione è sempre più anziana
L’età media della popolazione santangiolina nel 2002 era di 41,5 anni, nel 2011 si passa a 42,5 anni. Un dato che indica come la popolazione in età avanzata sia un aumento. Molto interessante è anche la distribuzione della popolazione per fasce d’età. Tra 0 e 14 anni nel 2002 c’erano 1.647 persone, nel 2011 si passa a 1.914. Tra 15 e 64 anni nel 2002 si contavano 8.286 residenti, saliti a 8.788 nel 2011. Le persone con più di 65 anni erano 2.167 nel 2002 e sono 2.577 nel 2011. Nel 2002 si sono avute 104 nascite e 108 decessi, nel 2003 il rapporto è stato di 119 a 159, nel 2005 di 135 a 124. Nel 2010, infine, sono nati 143 bambini, esattamente come il numero dei decessi. L’indice di natalità era pari all’8,4 per mille nel 2003 ed è salito al 10,8 per mille nel 2011. L’indice di mortalità era dell’8,7 per mille nel 2003, nel 2011 è salito a 10,8 per mille.

Celibi-nubili, sposati, vedovi, divorziati
Vediamo ora come si suddivide la popolazione nell’anno 2011. Le persone celibi/nubili sono 5.520, i coniugati 6.473. Vedovi e vedove raggiungono quota 1053, mentre divorziati e divorziate sono 233. I maschi sono 6.545, le femmine 6.734. Un ultimo dato statistico indica chiaramente una tendenza già in atto da alcuni anni: il progressivo aumento di bambini stranieri. Nel 2011 i bambini residenti sotto l’anno di età risultavano essere 140 (il 32,9 per cento era straniero), quelli di un anno 136 (44,1 per cento stranieri), mentre quelli di quattro anni erano 129, di cui il 39,5 straniero.

Oltre 2mila stranieri residenti
Passiamo ora a un approfondimento proprio sul tema degli stranieri, il cui arrivo è iniziato negli anni Novanta. Nel 2011 gli stranieri residenti erano 2015 (il 15,2 per cento della popolazione): 953 europei (47,3 per cento del totale degli stranieri residenti), 783 africani (38,9 per cento), 235 americani (11,7 per cento) e 44 asiatici (2,2 per cento).
Le nazionalità maggiormente presenti sono quella romena (25,7 per cento), albanese (13,9 per cento), egiziana (12,4 per cento), marocchina (10,5 per cento), ecuadoregna (6,5 per cento), nigeriana (6,1 per cento) e tunisina (3,1 per cento). Nutrita è dunque la presenza di stranieri in arrivo da altri paesi dell’Europa, comunitaria e non. I romeni sono 518 (264 maschi e 254 femmine), gli albanesi 280 (142 maschi e 138 femmine), gli ucraini 60 (20 maschi e 40 femmine). Seguono comunità meno numerose: polacchi (19), bosniaci (14), bulgari (9), turchi (8). Stranieri residenti arrivano poi da Francia, Moldavia, Spagna, Serbia, Montenegro, Russia, Lituania, Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Ungheria, Gran Bretagna e Slovacchia. In tutti questi casi si tratta però di poche unità.
Passiamo ai residenti in arrivo dall’Africa. Il gruppo più numeroso è quello egiziano (249 persone, 178 maschi e 71 femmine), seguito da quello marocchino (211, 115 maschi e 96 femmine) e da quello nigeriano (122, 67 maschi e 55 femmine). Presenze meno numerose sono registrate da Tunisia, Costa d’Avorio, Togo, Senegal, Camerun, Etiopia, Liberia, Algeria, Ghana, Kenya, Benin e Niger.
Dall’America arrivano 130 ecuadoregni (67 maschi e 63 femmine) e 50 peruviani (22 maschi e 28 femmine). Si segnalano poi presenze da Brasile, El Salvador, Cuba, Repubblica Dominicana, Cile, Colombia, Uruguay, Stati Uniti e Bolivia. Asia: gli indiani sono 17, i cinesi 15 (una presenza che, almeno in apparenza, pare sottostimata), ci sono poi residenti in arrivo da Sri Lanka, Iran, Filippine e Thailandia.
Gli stranieri che vivono a Sant’Angelo (residenti ufficiali, senza contare i clandestini) sono soprattutto giovani e famiglie. Il 12,3 per cento della popolazione straniera residente ha meno di quattro anni. Il 14,5 per cento ha tra 30 e 34 anni, il 12,9 tra 35 e 39 anni, mentre il 10,3 tra 40 e 44 anni.
Lorenzo Rinaldi


IL PONTE - foglio dinformazione locale di SantAngelo Lodigiano