L’arte di Vittorio Tonali al Bar “Il Viaggiatore”


Non è la prima volta che ammiro le opere artistiche di Vittorio Tonali e non è la prima volta che lui espone al Bar “Il Viaggiatore”.
Il luogo non potrebbe essere il più adatto: l’atmosfera calda, avvolgente e familiare ben si presta a fare una sosta che oltre allo spuntino offre anche l’occasione per un arricchimento di tipo culturale.
Tonali, classe 1964, mette in campo il suo talento, come lui stesso segnala, attraverso un lavoro basato su tecniche grafiche su carta, studi sulla figura e, d’altra parte una ricerca nel campo dell’astrazione. I quadri esposti questa volta sono una decina e perlopiù si tratta di figure umane. Si alternano quadri in bianco e nero a quadri con colori caldi e vivaci.
La capacità espressiva di Tonali si individua subito nel modo in cui egli tratteggia i volti dei soggetti da lui scelti: l’Anziana rugosa oppure il Tipico viso lodigiano dei cortili appaiono caricature significative che rimandano ad un mondo ormai lontano dove non esistevano trucchi estetici che cancellassero i segni della vecchiaia, dove a dominare era l’autenticità unitamente ad una vita spartana e rigorosa.
Gli altri soggetti scelti variano per tema e contribuiscono a formare un insieme composito dove i volti ed i corpi lanciano sempre e comunque un messaggio per niente banale. Il pesce rosso in spalla al giovane vestito di verde è il trofeo di uno sport che si è fatto arte e che gratifica chi lo esercita; il trapezista con le mani appoggiate sulle gambe rimanda immediatamente al concetto geometrico dell’abile sportivo colto nella sua fase di riposo. Accanto a queste due figure trovano spazio personaggi di origine straniera, come La giovane coppia dell’est europeo, e la sposa nera.
Vi è anche un richiamo al tema della guerra contrapposta alla pace dove la figura disegnata è quella di un giovane uomo, Vincent, che in una mano tiene un girasole e nell’altra un fucile: quale potrà essere il significato di questa contraddizione? E il nome Vincent alluderà forse all’autore del quadro o si tratta di semplice omonimia? Nelle opere di Tonali c’è anche spazio per l’erotismo e per l’amore. Il primo si riscontra nel ritratto della donna con i seni nudi che è di alto impatto emotivo, il secondo è simboleggiato dall’Abbraccio fra uomo e donna, dall’età imprecisata, che rievoca scene quotidiane di affetto tra coniugi.
L’occhio di Tonali è ben addestrato e si tramuta, in un suo quadro, nello Scatto con telefonino in una via centrale di Milano. Vi è sempre e comunque nei tratti grafici del nostro autore una certa tendenza alla ricerca di qualcosa di espressivo, di una situazione si’ quotidiana ma nuova in quanto reinterpretata. C’è, in altre parole, in Tonali, la capacità di essere originale e mai scontato, di essere uno sperimentatore di volti, di sguardi, di movenze. E’ un ritrattista che dimostra di saperla lunga sul mondo che gli sta intorno, al quale nulla sfugge, uno spettatore piuttosto smaliziato che coglie i doppi sensi nei quali consiste la dialettica dell’esistenza medesima. La sua capacità mentale di rielaborare la vita nel suo svolgimento è davvero invidiabile e ne fa un artista fatto e finito. Dobbiamo perciò ringraziarlo di averci fatti partecipi della sua arte e gli auguriamo un percorso artistico pieno di soddisfazioni.
Tatiana Gorla

 


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