Un anniversario ricco di novità quest’anno per l’Avis di Sant’Angelo alla tradizionale “Festa del donatore”, nell’importante traguardo delle cinquantanove primavere. E già in trepidante attesa per i sessant’anni dalla fondazione, la sezione barasina vanta al consueto appuntamento il lungo elenco dei premiati, a cui si aggiunge la consegna del labaro associativo al neonato gruppo di Pieve Fissiraga, nuovo affiliato al nostro distaccamento territoriale (coi gruppi storici di Graffignana e Valera Fratta da venticinque anni), quindi il conferimento delle insegne di Cavaliere alla famiglia del donatore Gianni Trevisan, insignito della stessa onorificenza con decreto del Presidente della Repubblica a giugno 2011.
Ecco così all’occasione, in una sala - teatro dell’oratorio S. Luigi decisamente affollata, il ringraziamento del presidente Silvio Bosoni per i risultati raggiunti, tanto più apprezzabili quanto unici nell’essere i migliori da cinquantanove anni a questa parte, e l’intervento del presidente provinciale Casimiro Carniti a fronte dei dati “tecnici” di un’accresciuta sensibilità al donare, che non fa altro che consolidare le parole stesse delle altre rappresentanze in sala: il direttore sanitario Vittorio Altrocchi, il presidente onorario Pier Raffaele Savaré e i sindaci di Sant’Angelo e Pieve Fissiraga, Domenico Crespi e Paola Rusconi, col parroco monsignor Ermanno Livraghi.

Nelle celebrazioni per un evento che è anche un bilancio e una svolta allora, l’eterna corrispondenza tra il sangue e la vita trova concretezza nei numeri alla mano di un altro anno associativo, esteso alla “tipizzazione” per diciassette nuovi donatori segnalati all’Admo di Lodi per l’inserimento nel Registro Nazionale Donatori di Midollo Osseo, oltre che all’incremento delle donazioni rispetto all’anno precedente, passando dalle 1393 del 2010 alle 1420 nel 2011.
Una bella soddisfazione, che rimane comunque positiva anche a fronte di alcuni “pensionamenti”, al momento non ancora valutabili prima della fine dell’anno, ma che già evidenziano possibili passaggi di testimone in questo piccolo gesto volontario. Ecco allora l’entusiasmo del primo cittadino pievese a fronte della nascita della nuova associazione in paese guidata da Giuseppe Benozzi, tanto quanto quello del sindaco Crespi nell’accogliere il consolidamento dell’Avis barasina col ringraziamento a nome di tutta la cittadinanza.
Un messaggio concreto a promozione dell’attività svolta anche il regalo simbolico di una chiavetta usb alla più giovane donatrice presente, Maria Chiara Casale, contenente un breve messaggio di saluti ai diciottenni e i link ai siti dell’Avis Provinciale di Lodi e dell’Admo Regionale Lombardia, finalizzato ad approcciare i giovani con modalità più consone agli stessi e con la successiva consegna e distribuzione delle chiavette agli oltre 1600 giovani delle località circoscrizionali interessate, in collaborazione con le altre amministrazioni comunali. Una serie di contingenze che hanno reso la “Festa del donatore” un evento partecipato e sentito, insieme arrivo e punto di partenza per un continuo rinnovarsi, a nome della città stessa e della salute pubblica anche verso l’importante traguardo dei sessant’anni.
Matteo Fratti .