Il cardamomo e i suoi benefici

Mangia che ti fa bene!


La mia “Bianchi” modello onice 1984 color rosso magenta, una sporta nel cestino e via, attraversando la collina che giunge alla Villa Petrarca e giù dal “miolungo” sino al mercato di Sant’Angelo, in una calda mattinata di un mercoledì di Agosto. Questa è l’idea, in giro c’è poca gente, di auto non dovrei incontrarne tante e mi godo la mia biciclettata.
“Op op op” sento alle mie spalle e una sorta di siluro mi sorpassa ad altissima velocità, tanto che quasi sbando. In lontananza distinguo colori fosforescenti, ruote, pedali, tutina attillata, casco a banana e capisco che non si tratta di un siluro, ma di un uomo (o una donna?) in bicicletta. In cima alla collina incontro altre “bici siluro” in entrambi i sensi di marcia: quelle che vedo arrivare davanti mi spaventano meno, ma quelle che arrivano alle spalle sono un vero pericolo! Con prudenza mi tengo al ciglio della strada, attenta ad ascoltare ogni rumore: alcuni si annunciano con il loro “op op op”, altri fischiano, altri gridano, ma, aimè, c’è anche chi non fa alcun rumore e mi sorprende mentre serenamente e “sbadatamente” allungo la mano per toccare le foglie di un arbusto o per cogliere un fiore. Mi tengo salda sulla sella, proseguo per la mia strada e so che arriverò alla meta.
Ce l’ho fatta: sono a casa, ma con un ginocchio sbucciato! Non mi resta che sdraiarmi sull’amaca e pensare al dolce che preparerò con il cardamomo in tarda serata, quando farà meno caldo e potrò accendere il forno.
I semi del cardamomo hanno un tipico sapore floreale e di limone, ricordano l'odore dell'eucalipto. Il gusto è fresco e pungente ed esalta i piatti a base di riso, i dolci e le bevande calde. Negli ultimi anni si sta riscoprendo questa spezia, anche se in Europa il suo impiego è ancora raro, tranne che in pasticceria, per dolci particolari come il famoso pain d’epices. In Scandinavia viene utilizzato nelle marinate, nel vino brulé e nelle preparazioni a base di carne. Si utilizza anche per preparare il glogg, famosa bevanda svedese. È utilizzato abitualmente nei pasti asiatici ed orientali, in particolare nella cucina indiana.
Nell’ottocento la tradizione popolare credeva che i semi di cardamomo aiutassero a conquistare il cuore della persona desiderata, se aggiunti in una pietanza o bevanda a lei destinata. In caso di mal di stomaco e singhiozzo l’essenza di cardamomo è in grado di favorire la digestione e rilassare il diaframma. È utile anche per evitare il gonfiore addominale causato da alcuni cibi, come i cavoli, i cavolfiori, i broccoli, i legumi e le verdure cotte in genere: è possibile aggiungere alcuni baccelli durante la cottura senza che ne sia particolarmente alterato il sapore. Un infuso di cardamomo può essere utilizzato per rendere gradevole l’alito, oppure se ne può masticarne qualche baccello dopo un pasto pesante, per favorire la digestione e profumare l’alito.

Mangia che ti fa bene
La ricetta: Clafoutis
di prugne al cardamomo con farina di farro

Il Clafoutis (“riempito di …”) è un dolce da forno di origine francese, nella versione originale realizzato con ciliegie nere. La ricetta che propongo è con le prugne al cardamomo e con la farina di farro. È interessante il contrasto tra il gusto asprigno delle prugne e del cardamomo e quello dolce della pasta.
Il mio Clafoutis è dedicato a Susy, donna coraggiosa, che purtroppo ci ha lasciato lo scorso 18 agosto.

Ingredienti (da produzioni biologiche e biodinamiche):
8/10 prugne rosse mature; 1 limone; 1 cucchiaio di zucchero di canna; 6/8 baccelli di cardamomo; 100 gr di farina integrale; 100 gr di farina integrale di farro; 150 gr di zucchero integrale; 2 uova; 200 cc di latte; 60 gr di burro; mezza bustina di cremortartaro; 2 cucchiai di marsala secco; 1 pizzico di sale.

Procedimento:
Accendete il forno e preriscaldatelo a 200°C. Lavate le prugne, asciugatele e tagliatele in 4, togliete il nocciolo e bagnatele con il succo del limone. Aggiungete lo zucchero di canna e il cardamomo pestato e ripulito dalla buccia.
Mescolate le due farine ed il cremortartaro e setacciate bene, in modo che incorporino ossigeno per una buona lievitazione, quindi aggiungete il sale. Mescolate le uova con lo zucchero, aggiungete il marsala secco, il burro fuso ed il latte a filo. A questo punto unite la farina setacciata, poco alla volta, sino ad ottenere una pastella omogenea.
Disponete le prugne in una teglia di circa 30 cm, sistemandole a raggiera, quindi ricopritele con la pastella. Cuocete il Clafoutis per 30/40 minuti. Quando lo servite abbiate cura di capovolgere la fetta lasciando in superficie le prugne. È ottimo accompagnato con un passito o con il marsala secco utilizzato nella preparazione.
Marina Cecchi
carmenmartingaite@gmail.com

Trovate altre ricette di Clafoutis nel blog dell’amica Jasmin
www.cucinandosenza.blogspot.com

 


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