Autunno, la stagione della zucca

Mangia che ti fa bene!


Tmperatissimo e piacevolissimo è l’autunno nella nostra Italia, e tanto d’ogni qualità frutti doviziosi, che comunemente si dice: “L’autunno per la bocca e la primavera per l’occhio” (Giacomo Castelvetro)
Con i suoi 90 generi e 900 specie, per la varietà del volume e del peso, delle forme e dei colori, la zucca si pone fra i “frutti” dell’Autunno quale simbolo dell’intemperanza e del capriccio. Non a caso “zucca” e “zuccone”, in tutte le lingue, fanno concorrenza a “teste di rapa e di cavolo”, ad indicare gli stolti ed i testardi.
La parola zucca pare derivi dal termine “cocuzza”, derivato a sua volta dal tardo latino cocutia, che significa “testa”. A Sant’Angelo la chiamiamo la “süca” e spesso accompagniamo questo termine a qualche aggettivo, tipicamente santangiolino, per descrivere persone che “capiscono poco”.
La zucca ha una particolarità che ritroviamo in pochi altri ortaggi: della zucca infatti non solo si consuma tutto, ma può anche diventare un “contenitore” commestibile. Alcune varietà di zucche diventano bottiglie, se ne si svuota l’interno e le si fa seccare, oppure sonagli, se si lascia al loro interno qualche seme essicato.
Si tratta di un ortaggio generoso ed è una pianta rustica e di facile coltivazione: “Poni la zucca ad Aprile e ti verrà come un barile” recita un proverbio cittadino. Sono commestibili i fiori, la polpa, la buccia ed i semi, ai quali viene attribuita un’azione protettrice nei confronti del cancro alla prostata.
La zucca ha uno scarso contenuto calorico accompagnato ad un elevato potere saziante, un buon tenore di potassio e di vitamina A, che è un potente antiossidante e inibisce la formazione di radicali liberi combattendo l’inquinamento cellulare.

Zuppa di zucca e miglio
In alternativa al risotto con la zucca, vi propongo questa gustosa zuppa preparata con il miglio. Facilissimo da digerire, non contiene glutine. È ricchissimo di silicio e quindi benefico per le ossa ed i capelli.

Ingredienti (da coltivazioni Bio):
Miglio 100 gr.; zucca 500 gr.; patate 300 gr.; 1 scalogno; 2/3 bacche di cardamomo; peperoncino a piacere; sale integrale marino q.b.; alga Kombu (3cm a testa), olio Evp; 1 litro circa di acqua.

Procedimento:
Pulire la zucca, tagliarla a grosse fette e metterla nel forno già caldo sino a farla ammorbidire leggermente. Una volta tolta dal forno, tagliarla a pezzetti. Intanto fare tostare il miglio in una padella antiaderente per almeno 5 minuti e tagliare a cubetti la patata. Tritare lo scalogno e farlo rosolare nell’olio, aggiungere la zucca e la patata e quando sono ben rosolati aggiungere il miglio.
Sfumate con del vino bianco, aggiungete circa mezzo litro di acqua calda e l’alga Kombu. Aprire le bacche di cardamomo, pestare i semi in un mortaio e aggiungerli alla zuppa, aggiustare di sale e peperoncino.
Portare ad ebollizione la zuppa, abbassare il fuoco e far cuocere dolcemente per 30 minuti aggiungendo acqua man mano che il miglio l’assorbe (come fate per il risotto). La zuppa deve essere morbida ma non brodosa.
Prima di portarla in tavola spolveratela di germe di grano e peperoncino.
Dedico la ricetta ai miei cugini Gianni e Angelo organizzatori di una gara di “chi cucina la miglior carbonara”. Il duello si è svolto nella cucina di Carla a suon di pancetta, pecorino e uova sbattute.
Gli amici invitati in qualità di giudici, leccandosi i baffi, hanno assolto il difficile compito con severità e rigorosità, decidendo di nominare Maioli quale vincitore e di trascriverne il nome, ad “imperitura memoria”, sul diario di bordo di casa.
Marina Cecchi
carmenmartingaite@gmail.com

 

 

 


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