Lavori in corso al castello Bolognini. Ecco i primi ambienti restaurati


A tre anni abbondanti dalla sua improvvisa chiusura, la Fondazione Bolognini riapre - seppure per un’ora - le porte del castello di Sant'Angelo. L’invito arrivato a “Il Ponte” per una visita ai locali che in questi mesi sono stati rinnovati è cosa assai gradita, perché testimonia il forte legame che il foglio d'informazione ha saputo costruire con il territorio.
A far da “cicerone” nel viaggio all’interno del castello è il direttore della Fondazione, Luigi Degano. “La struttura è ancora chiusa, ma in questi mesi non siamo stati con le mani in mano”, sembra voler dire il dottor Degano mentre illustra i risultati di due anni di lavori, costati circa 340mila euro.
Il viaggio parte dal piano terra, dai vecchi fabbricati confinanti con il castello. Oggi ospitano due negozi ma, cosa più importante, fanno spazio anche a una nuovissima sala convegni, che aprirà a giorni e che è stata dedicata alla contessa Lydia Morando Bolognini.
L’ingresso alla nuova sala si affaccia sul vialetto in sassi che conduce da piazza Libertà al cortile interno del castello. Un grande portone in legno nasconde un’ampia vetrata; è possibile accedere anche da un ingresso secondario, posto nel cortiletto in cui ha sede la Fondazione Bolognini.
Prima di entrare nella nuova sala si passa per il locale accettazione, una sorta di anticamera impreziosita da un pregevole soffitto in legno e da un pavimento in parquet di ciliegio.
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Il salone dei Cavalieri sapientemente restaurato

Il locale principale, adibito a convegni, riunioni, eventi e mostre, è stato interamente recuperato: alto soffitto in muratura, vetrate che garantiscono luminosità, parquet in faggio, predisposizione per il proiettore, binari ai muri per agganciare quadri e pannelli in caso di mostre.
La sala ospita fino a 45 persone ed è dotata di impianto di riscaldamento e climatizzazione. È disponibile già dai prossimi giorni per enti pubblici e privati, aziende, associazioni, gruppi di cittadini. Alla Fondazione - conferma Degano - sono già arrivate alcune richieste.
Uscendo dalla nuova sala convegni la visita prosegue verso il nuovo scalone ristrutturato che si affaccia sul Giardinone. Poi si entra nel castello, raggiungendo la nuova scala di sicurezza che mette in collegamento il cortile interno del castello con il museo del pane.


I redattori de “Il Ponte” con il dottor Degano (il primo a sinistra) in visita alla nuovissima sala convegni che puo ospitare fino a 45 persone, dedicata alla benemerita contessa Lydia Morando Bolognini. L’elegante e funzionale spazio potrà ospitare riunioni, eventi e mostre.

Si tratta di una grande struttura metallica, perfettamente integrata nel maniero, che non disturba la vista perché racchiusa nelle antiche mura che sono state trattate con olio di lino. La scala non poggia sul pavimento in cotto (le volte del soffitto del piano sottostante non avrebbero sopportato il peso) ma è ancorata al soffitto con robuste barre in acciaio. Si tratta di un intervento tecnicamente molto complesso, che è comunque finalizzato alla riapertura totale del castello, i cui tempi, tuttavia, non sono ancora definiti.
Salendo per la scala di sicurezza si accede al primo piano al museo del pane e, da lì, al grande salone dei cavalieri, restaurato con perizia. Il salone nella sua nuova veste è magnifico: le pareti in mattoni sono splendenti dopo il trattamento con olio di lino, il pavimento è stato sostituito con un pregiato parquet in massello di rovere, il soffitto in legno a cassettoni è stato trattato a dovere e sostiene quattro grandi plafoniere bianche, ognuna della quali dotata di quattro lampade. Un’altra plafoniera è stata installata all’ingresso del salone, in modo da illuminare a dovere lo scalone interno che collega il piano terra al primo piano e la carrozza situata al primo piano. Il recupero del salone dei cavalieri ha richiesto anche il rifacimento del solaio sottostante. Inoltre il vasto spazio è predisposto per l’installazione di proiettori, nel caso di conferenze ed eventi pubblici. A giorni saranno infine riposizionati i grandi quadri che, in passato, ornavano le pareti in cotto. Si tratta di uno dei locali più vasti del castello, molto versatile e di notevole bellezza. La speranza è che possa essere sfruttato al meglio in tempi brevi perché rappresenta una perla da far conoscere non solo ai santangiolini ma anche all’intero territorio lodigiano.
La riapertura totale del castello e dei suoi tre musei non è imminente, sebbene sia possibile rendere fruibili alcune sale dietro permesso dei vigili del fuoco e precisi percorsi di sicurezza.
Il problema principale è rappresentato dal tetto, che necessita di massicci interventi di riqualificazione. Si attendono i finanziamenti; una prima risposta potrebbe arrivare già il prossimo mese di ottobre dalla regione Lombardia.
Lorenzo Rinaldi.


IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano