Il ritratto come comunicazione

La pittura di Marta Tonali in mostra al bar “Il Viaggiatore”


È davvero riuscito, presso il Caffè “Il Viaggiatore”, il connubio tra sala di ritrovo e consumazione e luogo di esposizione di opere d’arte che ormai, per questo bar, sta diventando un’abitudine e, perché no, potrebbe diventare una tradizione.


Marta Tonali

Questa volta a intrigarci è l’opera di Marta Tonali, con alle spalle l’Accademia di Brera e, dunque, una solida base artistica. Mi aggiro per le stanze del caffè e osservo attentamente i quadri esposti. Il loro denominatore comune sembra essere il gusto di ritrarre volti maschili, giovani o anziani che siano. Colpisce l’Uomo affacciato alla finestra dipinto con tonalità di colori che vanno dal rosso al verde. Queste stesse tonalità si riscontrano pressappoco in tutti gli altri quadri esposti. L’impressione è quella di una sorta di trasfigurazione dei volti: l’osservatore non vede solo semplici ritratti, ma soprattutto persone che sembrano parlare pur stando in silenzio, figure ieratiche ma anche umili e bisognose di considerazione. Si tratta dunque di compiere una carrellata facendo attenzione che ogni volto suggerisce un’immagine, un senso, una direzione da interpretare.Complessivamente l’immagine che riassume tutte le altre si può dire sia la fragilità che in questo casonon appartiene al sesso femminile ma a quello maschile. Le tinte rosse e verdi contribuiscono a costruire un clima, un’ambientazione particolare, a volte irreale dove sembra inserirsi un sentimento oserei dire tragico o comunque serio, un appello sul cosa rappre-

senta per noi la profondità di un volto. La scelta dell’autrice di rimanere nel campo del figurativo è oggi più che mai coraggiosa dato che tutto è stato sperimentato e che, dunque, il ricorso alla figurazione potrebbe sembrare ormai desueto.
Marta, invece ha ritenuto che per comunicare un significato, il ritratto sia la cosa migliore in quanto immediato e incisivo. Ogni volto è, per dirla come Pirandello, uno nessuno e centomila ma proprio in questo essere tutto e tutti sta l’universalità del messaggio lanciato dall’artista. Lì, su quel quadro potrebbe esserci anche il nostro di volto, anch’esso espressione superficiale di una personalità che sta dietro e che va conosciuta, scavando per gradi, estraendo l’anima che dà vita al corpo e di conseguenza che rappresenta la base dell’espressione del volto. Dover scegliere tra il clochard e Padre Pio sarebbe cosa assai ardua. Ma non è questo l’aspetto che ci interessa: ciò che conta è ritrarre la caratteristica di ognuno di questi personaggi, dar loro un nome ed un posto specifico nella società. E allora perché Marta non ha dipinto donne? È una scelta casuale? La risposta che si potrebbe fornire sarebbe che l’elemento maschile è comunque sempre elemento universale ed è sufficiente a rappresentare immagini ed interpretazioni che poi saranno valide anche per quello femminile. In sostanza i lavori di Marta Tonali mostrano una buona capacità di osservare le persone intorno a lei anche se ritengo che questa giovane artista abbia ancora molto da dare nel suo campo, sviscerando i messaggi che partono dalla sua interiorità e quelli esterni. Complimenti, dunque, e buon lavoro…
Tatiana Gorla.


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