Un fondo di solidarietà per combattere la crisi

I forum de “Il Ponte” con l’Amministrazione comunale


Opportunità di lavoro, rifiuti, cultura, ospedale, viabilità, sicurezza e integrazione, fra i temi trattati nell’incontro con Domenico Vitaloni, consigliere della “Lista Civica Per Sant’Angelo”

Un fondo per sostenere economicamente le famiglie in difficoltà nel momento della crisi economica, un centro per ospitare le associazioni santangioline, l’isola pedonale in via Umberto I, e ancora un “tavolo” per riunire gli stranieri e uno studio sulla riqualificazione generale del centro cittadino. Sono alcune delle proposte lanciate da Domenico Vitaloni, capogruppo in consiglio comunale della “Lista Civica Per Sant’Angelo”, che abbiamo incontrato nel suo studio di commercialista sabato 31 gennaio.

Iniziamo facendo un passo indietro: molte persone non hanno capito perché nelle ultime elezioni non siete riusciti a trovare un compromesso col candidato Ugo Speziani che pure si muove su programmi e te-matiche molto simili a quelli della lista civica che lei guida.
Durante la formazione delle liste ci sono state divergenze che mi hanno portato a fare delle scelte sofferte ma chiare: io non sono un politico o un uomo funzionale ai partiti. La mia idea è solo quella di dare un contributo alla soluzione dei problemi del paese perché sono anche i miei problemi. Quindi privilegio l’ottica del servizio, nella convinzione che sia un dovere civico occuparsi del bene comune. Su questa strada ho trovato molti sostegni dal mondo del volontariato e della società civile e alla fine la nostra lista ha preso solo sette voti in meno del centrosinistra guidato da Speziani.

È cambiato qualcosa da allora visto che entrambi sedete tra l’opposizione?
Devo dire che i rapporti con Speziani sono senz’altro buoni ma sono convinto che in consiglio comunale svolgiamo ruoli diversi. Siamo vicini in quanto a sensibilità e ciò ci porta anche ad una comunanza nel vedere le soluzioni ai problemi. Ciò che non condivido è invece una opposizione ostruzionistica, un certo tipo di demagogia: quando è necessario noi siamo disponibili a sostenere le iniziative della Giunta che riteniamo utili per la città. Come non abbiamo problemi a riconoscere i miglioramenti che ci sono stati rispetto alla amministrazione precedente, a partire dai conti pubblici.

L’amministrazione di Sant’Angelo è passata da una coalizione di partiti ad una lista civica: su questo punto alcuni esprimono il dubbio che ciò ci tagli fuori dal circuito dei finanziamenti di Provincia e Regione. Come dire che l’amministrazione si fa con i giusti contatti che si possono trovare per il tramite dei partiti politici.
Non mi pare proprio che la Giunta precedente sia riusciti a portare chissà quali finanziamenti a Sant’Angelo; più che altro hanno passato 5 anni a litigare e l’interesse del paese è passato in secondo piano. Ma voglio rispondere alla domanda: no, io non credo che servano obbligatoriamente appoggi per affrontare l’amministrazione di una cittadina. Credo che se vengono fatte proposte serie queste possono trovare i giusti finanziamenti. E poi non dimentichiamo che sul territorio ci sono altri enti e organizzazioni che possono contribuire a sostenere iniziative valide, non necessariamente passando per il Comune.

Parliamo ora dei problemi del paese iniziando dalla congiuntura economica che potrebbe avere ripercussioni gravi anche nel nostro territorio, già di per sé povero di opportunità di lavoro…
La nostra realtà sta pagando la crisi delle piccole iniziative commerciali, che da sempre hanno costituito il suo tessuto economico, senza che si siano create alternative. Pensate che le principali aziende datrici di lavoro sono l’ospedale e la casa di riposo! Mentre altre città del Lodigiano sono riuscite ad attrarre aziende industriali da noi non è mai stato fatto niente. È come vivere in un’isola: ci sono solo gli artigiani che sono nati qui. Eppure è doveroso che l’amministrazione faccia qualcosa: bisogna far leva sulla vicinanza del casello autostradale e fare un lavoro deciso e continuo con le organizzazioni imprenditoriali e le camere di commercio prevedendo delle aree da offrire alle aziende. La crisi poi renderà necessari interventi nel cam-po dell’emergenza sociale. È possibile che ci saranno più famiglie in difficoltà anche per la perdita del posto di lavoro. Come stanno facendo altri enti pubblici anche il nostro Comune deve trovarsi pronto ad una azione straordinaria di sostegno sociale. Piuttosto si posticipi o si rinunci a qualche intervento secondario ma si costituisca un fondo di sostegno a favore delle fasce più deboli.

Passiamo a temi più pratici. Si parla tanto in paese dei rifiuti, Lei cosa dice?
Dico che l’assessore Ferrarese era partito bene. Appena insediato aveva dato una cura shock che era stata apprezzata da tutti. Ma ora le cose sembrano peggiorare. Che dire delle modifiche al calendario della raccolta dei rifiuti valide tra l’altro per sei mesi all’anno? Col tempo la gente si era abituata. Bisognava solo sensibilizzare al-cune aree resistenti alla differenziata e incominciare a multare qualcuno. Invece mi sembra che il nuovo sistema faccia confusione. Raccogliere carta, plastica e vetro ogni quindici giorni anziché ogni settimana crea problemi a chi non ha spazi sufficienti e di fatto rischia di indurre costoro a buttare nella frazione secca (che raddoppia la frequenza), il materiale che non sanno dove mettere. E poi, che confusione sta venendo fuori con il rinnovo del contratto di appalto: un mega contratto da 5 milioni di euro per 5 anni! La complessità dell’appalto rende difficile la sua aggiudicazione ma soprattutto ci vincola ad un appaltatore per un servizio così importante e delicato per un periodo troppo lungo.

Le chiediamo ora qualche valutazione su questioni che hanno animato il dibattito fra i suoi colleghi di opposizione sul numero scorso de “Il Ponte”: la cultura e l’ospedale.
Forse hanno ragione coloro che in Comune pensano che la cultura non è importante per i santangiolini viste le poche persone che partecipano ai pochi eventi che vengono proposti. Ma senza pensare ad una programmazione culturale di alto livello, basta vedere come è messa la biblioteca…si parla di un suo traferimento, come dell’apertura del parco del Castello, ma non si fa ne l’uno né l’altra. Sono anni che si chiede un Centro dove possano radunarsi le associazioni e i gruppi di Sant’Angelo che non hanno una sede propria.


La Biblioteca comunale, con l’esigenza di una sua più dignitosa sistemazione, è stato uno dei problemi emersi nell’incontro con Vitaloni

Sull’ospedale invece vorrei solo ricordare che da sempre questo è un terreno di scontro tra le forze politiche più impegnate a rivendicare per sé i meriti e ad addossare agli altri le colpe, piuttosto che cercare di impegnarsi e fare fronte comune nella sua difesa.

Ci sono questioni che vorrebbe veder affrontare dalla amministrazione Crespi?
Una critica a questa amministrazione è che non ha an-cora affrontato i problemi della viabilità. Soprattutto sul tema del centro storico vorrei ricordare che siamo l’unica città del Lodigiano senza un area pedonale. Io propongo che almeno la via Umberto I venga chiusa al traffico per migliorare la vivibilità del centro con vantaggi anche per le attività commerciali.
Poi c’è una questione che va oltre alla amministrazione Crespi che, come le precedenti, soffre della mancanza di una visione lungimirante e quindi di una programmazione a lungo periodo. Proprio il centro storico potrebbe rappresentare la sfida per una inversione di tendenza. Abbiamo infatti un centro bellissimo e invidiabile. E c’è una vasta area pubblica che va da piazza Duca degli Abruzzi fino al monastero cabriniano che richiede di essere pensata e sistemata. Nella precedente amministrazione sono stati spesi inutilmente soldi proprio per interventi sulla piazza “nuova” e anche questa Giunta ha in atto una sistemazione probabilmente avulsa dal contesto generale (non si riesce a sapere di più: in quanto a condivisione ci sa-rebbe molto da dire!). Siccome il centro storico è patrimonio di tutti, soprattutto delle future generazioni, e non solo di chi è chiamato di volta in volta ad amministrare, rilancio una vecchia proposta: si organizzi un concorso di idee che coinvolga i professionisti e la cittadinanza sulle scelte urbanistiche. Una volta individuato un progetto condiviso potrà essere realizzato nel tempo e portato avanti dalle amministrazioni che si succederanno.

Concludiamo con il tema più sentito del momento, quello del clima sociale che vive questa cittadina. La tragica morte di Mario Girati, assassinato nella ta-baccheria della figlia la notte di Capodanno - omicidio per il quale sono accusati quattro nordafricani che vi-vevano in zona - ha violentemente portato il tema della sicurezza e dell’immigrazione sulla bocca di tutti. Qual è la sua opinione?
C’è sempre la forte tentazione di assimilare la questione della sicurezza e quella dell’immigrazione ma non possiamo commettere una grave ingiustizia considerando tutti gli stranieri come criminali.
Sicuramente fra gli immigrati che vivono qui ci sono delinquenti privi di scrupoli che vedono il nostro paese come terra promessa per facile arricchimento e impunità. Ma non dimentichiamo che accanto ad essi altri sono persone per bene. Persone che lavorano, pagano le tasse, rispettano i nostri costumi. Le vediamo lavorare nell’ospedale, nella casa di riposo, le vediamo raccogliere i nostri rifiuti, le abbiamo in casa ad accudire i nostri vecchi! Con queste persone che si accingono a diventare italiani e santangiolini dobbiamo stabilire un rapporto di integrazione basato sulla coesione sociale e sul rispetto delle nostre regole sociali e giuridiche.
Per contrastare l’azione degli altri va bene potenziare le telecamere ma è evidente che si tratta di un problema da combattere con i mezzi di polizia, con maggiori presenze di forze dell’ordine sul nostro territorio e con una giustizia penale che funzioni.
Ma accanto alla repressione occorrono programmi di integrazione e il Comune finora ha lasciato la questione sostanzialmente a carico delle parrocchie, delle associazioni e delle scuole. Forse c’è anche l’impreparazione ad affrontare temi così scottanti.
Adesso la nostra comunità sta vivendo una situazione particolarmente difficile. L’omicidio di Mario Girati è stato un colpo al cuore non solo per i suoi famigliari ma per tutta Sant’Angelo, che da questo fatto è rimasta profondamente colpita e provata. Dopo il dolore dobbiamo trovare la forza di reagire e affrontare la situazione in termini di analisi ma soprattutto di iniziative. Come avevo già affermato durante il Consiglio comunale aperto e come proposto anche da don Giancarlo Baroni in un articolo sulla stampa, è necessario radunare le forze migliori della società, delle parrocchie, degli oratori, delle scuole, delle associazioni per dare una ri-sposta di civiltà. Dobbiamo cercare un confronto con le comunità straniere, promuovere la cultura del dialogo che vinca il senso di paura e diffidenza che è in noi.
Rivolgo pertanto un invito al nostro sindaco affinché di faccia promotore di questa iniziativa.

(Forum condotto dai redattori Giancarlo Belloni, Gabriella Bracchi, Lorenzo Rinaldi, Antonio Saletta)


 


Domenico Vitaloni