Ospedale, sicurezza e tasse sotto la lente del sindaco

I forum de “Il Ponte” con l’Amministrazione comunale

Con il primo cittadino Domenico Crespi, si chiude il ciclo delle interviste agli assessori comunali di Sant’Angelo. Dal prossimo numero spazio alle valutazioni delle minoranze.


Dopo avere incontrato tutti gli assessori, ad eccezione del vice sindaco Peppino Pisati che ha declinato l’invito, eccoci il 20 settembre nello studio di Domenico Crespi, riconfermato sindaco di Sant’Angelo nel 2007.
Amministratore dalla lunga esperienza - è entrato in comune nel 1985 - interpreta il ruolo di sindaco con decisione. Per questo c’è chi lo chiama sceriffo (e lui un po’ se ne compiace) e chi imperatore, accusandolo di essere un accentratore. Dubbio forse indotto anche dalla quantità di materie che il sindaco ha tenuto sotto la sua diretta responsabilità. Nella nostra lunga chiacchierata abbiamo cercato di affrontare i diversi ambiti oltre che, sollecitati dai nostri lettori, riprendere questioni già discusse con alcuni suoi assessori, quali il non risolto problema dei rifiuti e la scelta di alcune priorità nei lavori pubblici. Con Crespi abbiamo parlato di sicurezza, di immigrazione e dell’ospedale, ma abbiamo cercato anche di cogliere la sua visione del futuro. Quello di Sant’Angelo davanti alle scelte del nuovo piano regolatore e del piano del commercio. E quello suo personale, viste le voci su una sua candidatura alla guida della Provincia.
Con questo numero abbiamo concluso la raccolta delle idee, dei fatti e delle promesse - non più elettorali bensì programmatiche - di coloro che hanno ricevuto dai cittadini il compito di guidare l’Amministrazione fino al 2012. Ora tocca all’opposizione scaldare i muscoli: il prossimo numero vedrà, infatti, protagoniste le minoranze.

Sono tante le materie che lei ha tenuto sotto la sua diretta responsabilità: bilancio, urbanistica, sicurezza, salute, cultura, tempo libero, commercio, vigilanza… la prima domanda che vogliamo farle riguarda proprio l’organizzazione della Giunta. Sono state affidate agli assessori deleghe scorporate riferite a settori che di solito sono accorpati, quali istruzione e cultura, sport e tempo libero oppure urbanistica, lavori pubblici e patrimonio. Ci spiega i motivi della sua scelta?
Questa giunta, che non deve rispondere a nessuna segreteria di partito, è composta da ben cinque persone che per la prima volta hanno avuto l’incarico di assessore. Con tutto il rispetto per i miei collaboratori, ho ritenuto più utile contenere le responsabilità loro assegnate. Così lo sport è affidato all’assessore Rana che svolge benissimo il proprio compito, l’istruzione alla signora Merli che è impegnatissima su questo argomento, la viabilità all’assessore Beccaria, e i lavori pubblici all’assessore Sgualdi, anch’essi alla prima esperienza. All’assessore Ladiè, che ha già avuto un passato da consigliere ho assegnato la delega di un settore pesante quale quello dei servizi sociali. Per l’assessorato all’ecologia e per l’incarico di Vice Sindaco – che sostituisce il Sindaco in tutte le sue funzioni quando questo è assente - ho invece pensato a persone con una esperienza più importante quali Felice Ferrarese e Peppino Pisati al quale recentemente ho affidato anche il patrimonio. Questi sono i motivi per cui il sindaco si è tenuto per differenza le altre materie, compresa la gestione del cimitero e delle questioni scottanti, a partire dal bilancio.

E allora parliamo di bilancio. Per prima cosa vorremmo capire gli sviluppi dell’addizionale comunale Irpef che il comune aumenterà dello 0,30% a seguito del mancato rispetto del patto di stabilità del 2007.
L’aumento della addizionale Irpef era previsto dal mese di settembre, ma ad oggi (20 settembre) il Governo non ci ha ancora dato indicazioni precise. Considero il patto di stabilità come una sciagura, ma quando siamo arrivati in Comune, nel maggio del 2007, è come se avessimo trovato un’auto con tre ruote già fuori dalla sede stradale. Così non siamo riusciti a rispettare il patto di stabilità, perché erano già stati spesi 1.340.000 euro rimandati dall’anno precedente per non sforare il patto del 2006. Questi sono i fatti, le altre sono chiacchiere. Da ragioniere sono abituato a considerare che 2 + 2 fa 4. Alchimie, sperimentazioni e fantasie finanziarie abbiamo visto dove portano…

Vorremmo però un suo commento sulla proposta dell’ex sindaco Carlin di compensare l’aumento della addizionale comunale con una riduzione della tassa rifiuti.
Penso che chi fa proposte ora avrebbe potuto impegnarsi quando aveva la responsabilità di Sant’Angelo. Se parliamo di tassa sui rifiuti vorrei ricordare che a fine anno scade l’appalto e vedremo come andrà a finire il nuovo. C’è il rischio che per mantenere una raccolta differenziata attorno al 50% dovremo mettere mano al portafoglio. Anche nel nostro programma elettorale avevamo previsto una riduzione della tassa rifiuti, linea che ci impegnamo a confermare, ma non sapevamo di trovare questa situazione assurda. Con 5 milioni depositati tra Tesoreria e Banca d’Italia, ho problemi anche a firmare una spesa di 300 euro!

Passiamo all’urbanistica. Il piano regolatore generale in vigore riflette le scelte che sono state fatte anni fa. Sant’Angelo è però cambiata, sia nel numero dei sui abitanti sia nella composizione. Quali elementi andrebbero secondo lei considerati nella redazione di un nuovo piano regolatore?
L’attuale piano, redatto 20 anni fa, era dimensionato su una popolazione di circa 14.000 abitanti. Era sproporzionato. Sant’Angelo ha superato da poco i 13.000 abitanti e non ha mai avuto un decollo dal punto di vista urbanistico. Spesso mi attribuiscono un atteggiamento contrario ai costruttori, ma non è così. Sono contrario alle speculazioni. E alla continua espansione perché i servizi costano. Mi chiedo se a furia di costruire in orizzontale stiamo facendo un buon servizio alle generazioni future. Di sicuro intanto abbiamo svuotato il centro storico con quel che ne consegue. La città sembra spegnersi alle 19. Molte delle residenze del centro si sono trasformate in uffici, i negozi tengono le insegne spente, il castello è chiuso… è, lasciatemelo dire, un mortorio!

Più che sul numero c’è una differente composizione della popolazione e ciò dovrebbe suscitare un approccio adeguato.
Abbiamo già intavolato discussioni con l’Aler per ragionare su insediamenti di edilizia pubblica in zone diverse da quelle che tradizionalmente sono state individuate al quartiere Pilota e in via Polli e Daccò. Si potrebbe ad esempio discutere di cosa fare alla frazione Ranera. Novità ci sono state anche nel campo del privato e nel centro storico: abbiamo assistito alla vendita a stranieri di case fatiscenti, magari sovrapprezzo. Ciò ha contribuito a urbanizzare sempre più zone decentrate da parte dei residenti italiani. E poi, proprio sulle case occupate dagli stranieri vorrei dire che noi insistiamo nel chiedere controlli di idoneità abitativa per evitare che in tali abitazioni vivano più persone di quanto sia consentito dalle norme.

Intanto dovrete guardare in fretta al futuro: la legge regionale 12 del 2005 chiedeva ai comuni di mettere mano agli strumenti urbanistici entro 4 anni. A Sant’Angelo a che punto siamo?
I tempi sono ristretti ma contiamo di adeguare il piano anche se non dobbiamo aspettarci stravolgimenti. Sarà però utile il coinvolgimento dei professionisti del settore per una discussione sul futuro di questa città.

La portiamo ora sul tema della sicurezza. Abbiamo visto le telecamere posizionate in alcune vie di Sant’Angelo. La domanda è proprio sulla loro ubicazione. Perché in quelle strade e non altrove, ad esempio nelle vie dove sarebbero un deterrente all’abbandono dei rifiuti?
La precedente amministrazione aveva richiesto un finanziamento regionale che è stato erogato per 17.000 euro ai quali ne abbiamo aggiunti altri 50.000. Abbiamo però deciso di modificare la posizione individuata dai nostri predecessori posizionando le 7 telecamere sulle direttrici di ingresso e in centro. Siamo però consapevoli che anche altre vie meritano di essere sorvegliate, pertanto abbiamo richiesto un ulteriore finanziamento anche per contrastare l’abbandono dei rifiuti.
Sul problema dei rifiuti abbandonati avete la mia parola che lo risolveremo, ma ci vuole la collaborazione di tutti. Possibile che nessuno veda mai niente?

La questione è sempre la stessa, sui rifiuti come pure sulle delibere che lei ha recentemente emesso per vietare la prostituzione, l’accattonaggio, il consumo di bevande alcoliche: quale forza può avere una norma senza controllo? Sette vigili urbani ci sembrano pochi…
Sono pochi, se considerate che i parametri sulla popolazione ci darebbero un organico di 12 vigili. Ma tra patto di stabilità, divieto di assunzioni (e di sostituzioni dei pensionamenti!) siamo bloccati. Spero che il percorso federalista annunciato dal governo porti autonomia ai Comuni.

La percezione della sicurezza è legata all’immigrazione, processo storico inevitabile. Apprendiamo da lei i numeri aggiornati: 1762 stranieri regolari su 13.260 residenti. Più del 13%. Cosa si sente di dire in proposito per rassicurare i cittadini?
Sono cinque le nazionalità più rappresentate. 400 rumeni, 200 egiziani, 200 albanesi, 150 marocchini, 100 equadoregni. Nel 2002 gli stranieri erano 300 ora con le ricongiunzioni familiari si sono quintuplicati. E c’è sicuramente anche il problema dei clandestini. Non dobbiamo però fare l’equazione straniero uguale delinquente, anche se è vero che molti sono farabutti e anche a Sant’Angelo sono successi fatti negativi. Ma molti altri sono persone per bene, lavorano, pagano le tasse, rispettano i nostri costumi. Non dobbiamo generalizzare. Dobbiamo piuttosto attivare una sorta di emulazione in positivo, parlando di doveri insieme ai diritti. E chiedere ai nostri concittadini anche un po’ di coerenza morale a partire dagli affitti regolari.

Un altro argomento sempre caldo è l’Ospedale, con le specialità ridotte, i reparti trasferiti altrove… ha qualche commento da fare?
Non possiamo più vivere di ricordi, magari con la memoria all’ospedale privato quale era una volta il Delmati. Oggi è un ospedale pubblico con tutto quel che ne consegue. Certo sono il primo ad essere amareggiato quando sento che alcune specialità vengono tolte, ma punterei di più a sottolineare quello che funziona, vedi il reparto di chirurgia in day hospital, piuttosto che il punto di primo soccorso. Dobbiamo fare riferimento a Lodi e chiedere che Lodi risponda adeguatamente.

Torniamo all’ordinaria amministrazione, in particolare sul Commercio, settore che nella scorsa amministrazione ha visto il proprio piano naufragare: è già in grado di anticiparne i tempi e le linee guida di questa scadenza?
Il nostro obiettivo è quello di portare in consiglio comunale il nuovo piano commerciale entro fine anno. Sul contenuto ci muoveremo nella conferma dell’esistente e nella analisi delle nuove esigenze, in base anche alle dinamiche della popolazione.

Non state pensando anche ad una revisione del mercato domenicale che dopo la chiusura dei centri commerciali ha ripreso importanza e frequentazione?
La questione è un po’ più complessa: si può pensare ad allargarlo ma ci sono problemi di viabilità. Sicuramente è un punto importante: un buon mercato fa da traino ai negozi e alla città.

Sindaco molta gente ci chiede se era proprio urgente rifare la pavimentazione del centro. Non si potevano spendere i soldi diversamente, magari continuando a fornire gratuitamente alcuni servizi ad esempio nella scuola?
Alla scuola non manca niente… il piano di diritto allo studio di Sant’Angelo è uno dei più completi. Quel lavoro andava fatto a rischio di vanificare l’opera realizzata anni fa e che dopo il 2002 non ha più avuto nessuna manutenzione. E poi il centro storico deve essere rivitalizzato.


I lavori per il rifacimento della pavimentazione di via Umberto I

A proposito della valorizzazione del centro storico… non pensa che sarebbe il caso di rivederne l’illuminazione, che sembra più adatta ad una circonvallazione?
Avete ragione, ne dobbiamo parlare. Intanto vi dico che in centro faremo altri lavori: la pavimentazione in porfido del vicolo Mercato del Grano e del vicolo dell’Angelo.

Ha citato l’arredo urbano e i fiori…avrà senz’altro visto la rotatoria all’ospedale con gli alberi che stanno seccando: c’è qualche disattenzione degli uffici preposti?
Li c’è un problema tecnico, si è rotto l’irrigatore. Ma approfitto della domanda per dire che certi lavori vanno fatti con lungimiranza. Su quella rotatoria tutto quel verde non serve a nessuno. Penso sia meglio valorizzare l’ingresso in città con una fontana e qualche fiore. Ci metteremo le mani e le stesse attenzioni le avremo anche per gli ingressi nella zona nord (Via Cavour) e al Cogozzo.

A che punto sono i lavori per il recupero dell’ex ospedale Delmati?
I lavori proseguono e si avvicina la data del trasloco del comune che avverrà probabilmente alla fine del 2009. Certo andremo incontro ad altre spese e di questo non sono contento. Condivido la necessità del recupero di questo palazzo, non era però una priorità, soprattutto per destinarvi la sede municipale. Comunque siamo in corsa e andremo avanti provvedendo anche all’arredo del giardino delle mura spagnole e a valorizzare la Sala Girona.

Pensa che nell’ambito della ristrutturazione ci sia spazio per riqualificare la biblioteca che assomiglia a più a un magazzino? E aggiungiamo, perché ne abbiamo già scritto invano, per la sistemazione dell’archivio comunale?
Sicuramente lo spazio della biblioteca è da rivedere. Si può pensare anche a un trasferimento della sede – io ho sempre pensato che l’Ortaglia potesse essere una soluzione – vedremo. Intanto la commissione cultura ne parlerà in ottobre e un decentramento del servizio sarà fatto anche nel quartiere San Rocco. Quello che posso dire è che nell’arco del nostro mandato la biblioteca avrà quelle attenzioni che merita. Stesso discorso vale per l’archivio comunale della cui fatiscenza ho preso atto appena insediato.

Parliamo ancora di cultura: non crede che ai nostri anziani oltre al ballo e all’anguria potreste proporre dell’altro? Che ne dice dei corsi della Università della terza età?
Se è vero che uno dei nostri slogan era “un centro città per ogni età” sono consapevole che non bastano le iniziative ricreative. Questa della Università della terza età è un’idea su cui vale la pena ragionare.

Concludiamo con una domanda sul futuro. Ha fatto venire il mal di pancia a qualcuno a Lodi, la notizia di una sua disponibilità a guidare una lista dei sindaci alle prossime elezioni provinciali. Ci dica qualcosa, rischiamo di votare per sostituirla in Comune o rimarrà a fare il nostro sindaco?
Vedete, ho già rinunciato nel 1999 ad una candidatura provinciale che poteva anche dare buoni frutti. Adesso non so cosa farò… ho dato la mia disponibilità perché credo di essere un buon amministratore e di poter fare bene anche in Provincia. Ma sarebbe una corsa in solitario…io sono come la “bela spusa” tutti la guardano ma nessuno la vuole. E forse è vero che così ci potrebbero essere più difficoltà ad avere finanziamenti. Ma peggio sarebbe ottenerli e spenderli male, e credo di aver già detto tutto.

I componenti la Commissione per la sicurezza
Presidente: Crespi Domenico
Per la maggioranza: Pisati Giuseppe - Maiorani Raffaele - Beccaria Domenico - Gatti Vasco - Moiraghi Vittorio.
Per la minoranza: Cirotto Massimiliano - Mondini Lorenzo - Negri Giuseppe..
I componenti la Commissione urbanistica e toponomastica
Presidente: Gatti Vasco
Per la maggioranza: Beccaria Domenico - Astorri Carlo - Ferrarese Mario.
Per la minoranza: Malattia Simona - Invernizzi Gianmario.
I componenti la Commissione economia, finanze e tributi
Presidente: Crespi Domenico
Per la maggioranza: Rana Ezio - Astorri Carlo - Maiorani Raffaele.
Per la minoranza: Speziani Ugo - Cerioli Maurizio.
I componenti la Commissione cultura e tempo libero
Presidente: Pellegrini Luisella
Per la maggioranza: Gallorini Fabio - Sagrada Cla - Rizzi Sabrina - Rota Elena - Salomoni Silvana.
Per la minoranza: Perongini Ornella - Dalu Antonella - Pasetti Luca.

(Forum condotto dai redattori Giancarlo Belloni, Gabriella Bracchi, Angelo Pozzi, Lorenzo Rinaldi, Antonio Saletta)

 


Domenico Crespi