Le suore Capitanio e Gerosa apostole della carità

Successo della rappresentazione teatrale “Bartolomea e Vincenza” interpretata dai genitori della scuola materna “Vigorelli”


Replica di successo per lo spettacolo “Bartolomea e Vincenza” portato alla ribalta nella sala teatro dell’oratorio San Luigi lo scorso 1 marzo. L’apprezzamento che ha ac-compagnato la prima rappresentazione, svolta a fine 2007 presso l’auditorium dell’oratorio di San Rocco, ha convinto gli attori dilettanti a riproporre lo spettacolo sorto dall’esigenza di celebrare il doppio centenario della nascita di Santa Bartolomea Capitanio.


Alcune interpreti della rappresentazione “Bartolomea e Vincenza”.
A destra: Antonella Dalu, autrice dei testi e regista.

La “Compagnia di Meulì”, nata da un gruppo di genitori di bambini della scuola materna “Vigorelli”, ha costruito la messa in scena diretta da Antonella Dalu, autrice anche dei testi.
Insieme sul palco anche il Trio George Sand, Gerolamo Buttoli, le allieve della scuola Spazio Danza e il coro della Parrocchia Maria Madre della Chiesa. Un’impresa non semplice e piuttosto in controtendenza, quella di fare spettacolo raccontando la vita di due sante. Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa furono, nel 1832, le fondatrici della congregazione delle Suore di Carità, conosciute anche come Suore di Maria Bambina, il cui apostolato fu e rimane tutt’ora principalmente dedicato all’istruzione della gioventù, all’assistenza negli ospedali e in terra di missione. Oggi le suore di Maria Bambina sono presenti praticamente in tutto il mondo e nel Lodigiano prestano assistenza, oltre che nella Casa di Riposo e nell’Asilo Vigorelli di Sant’Angelo, presso la Casa di Riposo “Santa Savina” di Lodi.
Un progetto impegnativo, dunque, anche se Antonella Dalu non è nuova a questo tipo di iniziative avendo diretto, nel 2006, lo spettacolo “Madre Cabrini tra ricordi e speranze”, portato in scena con successo a Sant’Angelo, a Tavazzano e sulla piazza di Lodi alla presenza del vescovo Giuseppe Merisi.
“È nato un testo carico di spiritualità – ha commentato l’autrice – ma ritengo che siamo riusciti ad unire questa spiritualità al brio della musica e della danza, per comunicarla con gioia”.
Suoni e luci sono stati curati da Adriano Favero e Claudio Curioni, mentre il ricavato della serata è stato devoluto alla locale Casa di Riposo.
Giuseppe Sommariva