LA COSTITUZIONE IN PILLOLE

La nostra Costituzione compie 60 anni eppure ha uno spirito ancora giovane, al punto da essere sempre un passo avanti rispetto alla nazione che rappresenta…


Art. 1. L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Ecco com’era la democrazia nell’antica Grecia, un modello cui ancora guardare. Da “La guerra del Peloponneso” di Tucidide, IV secolo a.C.: “Noi abbiamo una forma di governo che non guarda con invidia le costituzioni dei vicini, e non solo non imitiamo altri, ma anzi siamo noi stessi di esempio a qualcuno. Quanto al nome, essa è chiamata democrazia, poiché è amministrata non già per il bene di poche persone, bensí di una cerchia piú vasta: di fronte alle leggi, però, tutti, nelle private controversie, godono di uguale trattamento; e secondo la considerazione di cui uno gode, poiché in qualche campo si distingue, non tanto per il suo partito, quanto per il suo merito, viene preferito nelle cariche pubbliche; né, d’altra parte, la povertà, se uno è in grado di fare qualche cosa di utile alla città, gli è di impedimento per l’oscura sua posizione sociale”.

Art. 4. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Molto resta da fare: dal Rapporto Eurispes sugli infortuni sul lavoro: “Dal 2003 al 2006, nel nostro Paese i morti sul lavoro sono stati 5.252. Un incidente ogni 15 lavoratori, un morto ogni 8.100”.

Art. 9. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Opere d’arte abbandonate nei magazzini dei musei, fuga dei cervelli, ricercatori con stipendi da fame, cumuli di rifiuti abbandonati (e non solo in Campania), fiumi inquinati…. Non basterebbero le parole per commentare il disagio che si prova davanti a questo articolo.

Art. 34. La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
Alle autonomie locali talvolta basta una circolare per spiazzare la Costituzione… Dal “Corriere della Sera” del 6/1/08 - Assessore alla Formazione della Provincia di Pavia: “Varato il federalismo scolastico - Basta invasioni di studenti milanesi”. Una circolare dispone che dal prossimo anno gli studenti residenti in provincia di Pavia avranno la precedenza sui coetanei milanesi e lodigiani.
Come dire La scuola è aperta a tutti… quelli con il certificato di residenza di gradimento dell’assessore…