Una serata per vincere l’Alzheimer

L’associazione Donne&Donne, ha organizzato il 26 gennaio scorso al salone della Banca Popolare l’appuntamento sul tema: “Fare i conti con la malattia di Alzheimer: conoscerla per imparare a gestirla”.
Dopo aver considerato negli anni scorsi altre tematiche riguardanti la corretta alimentazione, l’insonnia, l’alcolismo o la depressione, l’incontro ha visto per l’Associazione il supporto della dottoressa Giulitta Pozzi, geriatra dell’ospedale Delmati, e della psicoterapeuta Maria Cristina Bianchi.
L’argomento ha attirato l’attenzione dei presenti, rispondendo con chiarezza e capacità esplicative dei relatori all’esigenza di essere informati in merito. Si è sottolineato che con l’aumento della popolazione anziana si assiste, infatti, alla crescita proporzionale dell’incidenza della malattia d’Alzheimer in un maggior numero di soggetti a rischio, vulnerabili per la contemporanea presenza di più malattie croniche, che a loro volta necessitano della risposta adeguata e dei relativi costi assistenziali. La geriatra ha presentato le cause della malattia, i sintomi identificativi, le fasi legate a complicanze o disturbi comportamentali e le possibili cure, talora non farmacologiche perché non ancora risolutive, quanto piuttosto rivolte all’educazione dei familiari coinvolti.
A questo proposito la psicoterapeuta è intervenuta sottolineando la difficoltà, da parte di questi ultimi nell’accettazione di una degenerazione progressiva ove “la demenza ruba la mente del malato e spezza il cuore ai familiari”, per cui molto spesso è la famiglia stessa ad aver bisogno di aiuto. Ne deriva l’esigenza di conoscere quali siano le possibili agevolazioni per le famiglie, una maggiore campagna istituzionale informativa, e non soltanto la possibilità del ricovero per il malato. Si è constatato su più fronti come il supporto psicologico alle famiglie sia essenziale, prima ancora dell’apporto medico, sanitario o quanto meno “materiale”.
Da lì l’importanza dell’impegno associativo, dei gruppi di volontariato e di sostegno che stanno crescendo anche a Sant’Angelo, col Centro Diurno collegato alla Casa di Riposo, e dove è sempre l’interazione con un servizio pubblico presente ed efficiente ad essere indispensabile nel dialogo stesso col privato.
Altro materiale inerente e notizie esplicative al sito www.donneedonne.it