Il "Pandini" in Francia per costruire l'Europa


Il "Pandini" emigra in Francia, primo nella storia degli istituti superiori lodigiani, per uno stage di elevato livello, che permetterà di formare dei veri esperti internazionali. Saranno infatti 12 gli studenti del corso a indirizzo turistico che parteciperanno tra il 4 e il 18 febbraio 2006 all’esperienza offerta dal Centre de culture europeenne “Saint Jacques de Compostelle” che si trova all’Abbaye Royale di Saint Jean d’Angély, una località posta sul versante atlantico della Francia, a metà strada tra Nantes e Bordeaux.
“E’ un’ esperienza - spiega Mariateresa Mezza, docente di francese al “Pandini” e coordinatrice del progetto - che non esito a definire unica e che fa del “Pandini” una scuola moderna e attenta alle nuove opportunità che l’Europa offre nell’ambito dell’intercultura. Il centro europeo presso il quale i nostri ragazzi soggiorneranno, accompagnati dalla loro insegnante, ha come obiettivo principale di favorire scambi tra studenti di diverse nazionalità europee: per questo scopo vengono, infatti, organizzate durante ogni anno accademico, delle sessioni di lavoro su tematiche riguardanti l’Europa o la letteratura medievale. I paesi che di volta in volta partecipano a queste sessioni sono tre e gli studenti, la cui lingua veicolare sarà ovviamente il francese, vivranno insieme momenti importanti di studio (“atéliers”, conferenze, classi multinazionali), di sport e di relax”.
Dunque si tratta di uno stage che va oltre ai tradizionali viaggi-studio estivi e che permetterà al “Pandini” di incontrare l’Europa e gemellarsi con un altro Istituto italiano.
In Francia gli studenti santangiolini vivranno al fianco dei colleghi francesi e tedeschi, oltre ad un gruppetto di ragazzi emiliani.
L’obbligo di parlare la lingua francese sarà però tassativo, così che alla fine delle due settimane, il progetto arricchirà il bagaglio culturale dei partecipanti.
“Gli alunni di una classe del liceo scientifico Enrico Fermi di Bologna, con cui il “Pandini” è gemellato, saranno i nostri compagni di viaggio - aggiunge la professoressa -, insieme rappresenteremo l’Italia e, spero, collaboreremo per fare in modo che questo soggiorno diventi una bella occasione non solo per migliorare le competenze linguistiche, ma anche per imparare a conoscere e ad accettare culture diverse rispetto alla nostra e, mi piace pensare, a costruire l’Europa”.
Tanti gli impegni e le prospettive che attendono gli studenti del “Pandini”: al Centre de culture europeenne infatti vivranno in camere miste con ragazzi di altre nazionalità, si impegneranno in momenti di studio, con la preparazione di laboratori e conferenze, si faranno carico di cucinare cene tradizionali dei propri paesi di origine e stileranno dei resoconti finali da presentare alla commissione del centro culturale. Al loro arrivo in Francia, i santangiolini dovranno superare il primo scoglio: la presentazione dei loro luoghi di origine e dunque, già in questi giorni i ragazzi sono al lavoro per raccogliere materiale sul Lodigiano.
Inoltre, in una giornata che il centro dedicherà all’Europa, si terrà un dibattito tra studenti plurinazionali disposti a semicerchio, come nell’aula del parlamento europeo di Bruxelles. Un’occa-sione unica dunque per la scuola santangiolina, che diventa ancor più importante se si considera che l’Istituto, i professori, la presidenza e le famiglie interessate hanno fatto tutto da soli, senza che sia arrivato alcun sostegno esterno. I primi frutti di questa importante esperienza si raccoglieranno solo al ritorno della pattuglia santangiolina in avanscoperta in terra di Francia. Di certo i ragazzi vi-vranno in una realtà stimolante e aperta al confronto.
E già il nome del centro, “Saint Jacques de Compo-stelle” evoca il ricordo dei pellegrini di tutta Europa che a partire dal medioevo si incontrano e si aiutano a vicenda sulla via di San Giacomo, nel nord della penisola iberica.

Lorenzo Rinaldi


Gli studenti del “Pandini”, corso a indirizzo turistico, alcuni dei quali parteciperanno ad uno stage in Francia