Dal mare alla pianura con Maria D'Angelo

La donna venuta dal mare è il terzo romanzo di Maria D'Angelo, santangiolina d'adozione cresciuta a Melegnano e vissuta sino a qualche anno fa a Genova.
Il libro, stampato dalla Casa editrice Erga di Genova, è stato presentato a Sant'Angelo, con grande successo di pubblico, il giorno 4 marzo 2005, in occasione della Giornata della donna.
Maria D'Angelo, dopo aver ambientato la sua prima opera, Vestito corto rosa, nella Milano degli uffici e degli affari, e la sua seconda fatica, Via Giacomo Frassi n. 9, nella Melegnano degli anni '50, ha rivolto ora la sua attenzione narrativa alla cittadina di Sant'Angelo, descrivendone ambienti e personaggi, con ironia e poesia.
Certo che per la protagonista del romanzo, Marilù, il viaggio che l'ha portata dai colori e dai profumi del mare azzurro al biancolatte della pianura padana, non è stato indolore… ogni viaggio in fondo è sempre lo scoprire qualcosa di nuovo che può suscitare entusiasmo e curiosità… ma può anche essere uno sradicamento difficile da superare… prevarrà in Marilù il nuovo appena trovato o la voglia di tornare sui propri passi e ritrovare le cose lasciate?
Lascio la risposta alla curiosità di chi vorrà leggere questo bel libro e scoprire, chissà mai? di essere stato ritratto/a dall'autrice in una o nell'altra pagina.
Concludo citando qualche riga della intensa introduzione al libro, scritta l'estate scorsa da un'amica, Lella Razza, molto importante nell'attività dell'Associazione Donne & Donne.
Lella, insegnante di filosofia, attrice nella Compagnia dell'Improbabile e conduttrice di corsi di scrittura creativa, ci è stata potata via a novembre da una sorte avversa, ma noi la sentiamo sempre vicina a consigliarci e a darci forza:
"Marilù ci appare a prima vista, sulla base della sua descrizione esplicita e degli indizi nascosti ad arte nel testo, come una donna fragile, dipendente, pigra, sognatrice, troppo emotiva, meteoropatica, inadatta insomma a vivere in un mondo dominato dall'efficienza, dalla razionalità, dall'inutile lusso esibito, dalla freddezza delle cose inanimate. Questo suo modo di essere sortisce, a tratti, un comico contrasto con la concretezza prosastica del marito Lucio, evidenziando l'impossibilità di comunicare verbalmente su due diverse lunghezze d'onda; mentre l'incontro risulta emotivamente più significativo attraverso l'uso istintivo della gestualità e dell'erotismo."


Danila Baldo

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