Santangiolini benemeriti

Anche quest'anno la festa patronale di Sant'Antonio Abate è stata occasione per rendere omaggio ai santangiolini benemeriti.

Il momento più emozionante della serata della riconoscenza, l'abbraccio tra il benemerito Bruno Rossi e Domenico Cotrufo, a cui il santangiolino ha salvato la vita

La sera del 17 gennaio presso un Cupolone affollato, come ormai d'abitudine per questi avvenimenti, sono state consegnate le medaglie d'oro, gli attestati di riconoscenza e le menzioni speciali ai cittadini e associazioni considerati meritevoli.
Il primo a salire sul palco per ritirare il premio di riconoscenza è stato Gabriele Ribolini, maestro orologiaio originario di San Rocco al Porto, ormai da trent'anni residente a Sant'Angelo. Personaggio riservato e forse poco conosciuto in città, Ribolini è stato premiato come una delle punte di diamante del "made in Sant'Angelo", essendo un artigiano apprezzato, oltre che sul territorio nazionale, anche in Svizzera e in Giappone. Il secondo attestato è andato a Cesare Senna, imprenditore fondatore della Senna Inox, società metalmeccanica che ha raggiunto traguardi di eccellenza sul mercato, e al presente offre lavoro ad una cinquantina di dipendenti. È stato poi il turno del riconoscimento offerto alla memoria di Paolo Manzoni, imprenditore tra i soci fondatori della Croce Bianca barasina, sempre attivo nelle battaglie per la salvaguardia del Lambro; per ricordarlo, sono saliti sul palco i figli Alberto ed Ester. Premiazione con tanti auguri per l'ottantesimo compleanno dell'Oratorio San Luigi. Ritirando l'attestato insieme al parroco monsignor Carlo Ferrari, don Giancarlo Baroni ha tenuto a ringraziare tutte quelle persone che negli anni hanno reso l'Oratorio "un luogo importante per Sant'Angelo".

Foto di gruppo di alcuni premiati. Da sinistra Cesare Senna, Gabriele Ribolini, Gianluigi Rozza, Alberto figlio di Paolo Manzoni, Bruno Rossi, Giuseppe Lucini, Ester figlia di Paolo Manzoni, Bruno Cerri, il sindaco Giuseppe Carlin

L'ultimo tributo di riconoscenza è stato per Gianluigi Rozza, 27 anni, residente a Vidardo, ingegnere che lavora come dottore di ricerca presso il Politecnico di Losanna.
Le menzioni speciali sono state anche quest'anno per le associazioni barasine dai compleanni importanti: la società sportiva San Rocco '80, 25 anni, il Club del Ponte che da 34 anni riunisce i tifosi del Sant'Angelo Calcio, l'A.r.d. (Associazione ricreativa dipendenti) dell'ospedale Delmati, attiva da 30 anni anche grazie al coinvolgimento degli ex dipendenti del nosocomio; infine l'Associazione genitori e amici dei disabili, che nell'ottobre scorso ha festeggiato i 20 anni di servizio. Proprio i ragazzi del Centro Socio Educativo hanno offerto al pubblico del Cupolone uno dei momenti di spettacolo durante la serata, riproponendo uno spezzone della suggestiva rappresentazione teatrale "Le stanze di Penelope".
Oltre poi alla Compagnia del dialetto barasino, che ha portato in scena un esilarante assaggio del lavoro, quasi ultimato, sul "Romeo e Giulietta" shakespeariano, si sono esibite le donne dell'applaudito coro Angel Singers, dirette dal maestro Ronald Kwon.
A metà serata, è stato il sindaco Carlin a fare il punto della situazione amministrativa di una Sant'Angelo che, come affermato, "oggi conta veramente di più".
Nel suo intervento, Carlin ha toccato un ampio ventaglio di argomenti, dalla politica edilizia alla sanità all'impegno per le giovani coppie, confermando il progetto occupazionale legato al rilancio turistico della città.
Dulcis in fundo: le benemerenze.
La prima è stata consegnata a Pino Corsi, "penna barasina" che per tanti anni ha curato il "paginòn" sul quotidiano Il Cittadino, raccontando storie e memorie della vita a Sant'Angelo.
È toccato poi a Bruno Cerri salire sul palco, infaticabile volontario al servizio della comunità, "grande sostenitore dei festeggiamenti cabriniani", nonché cuoco apprezzato dalle numerose associazioni per le quali è sempre disponibile.
Alla memoria del "menestrello barasino" Angelo Lucini, scomparso nel 2004, interprete della canzone Sant'Angel ciau, è andata la terza benemerenza.
È stato quindi premiato il maestro Gianmario Tedeschi, lodigiano di nascita ma conosciuto a Sant'Angelo per aver ricoperto la carica di direttore didattico delle scuole Morzenti in 35 anni di carriera.
La benemerenza che ha strappato il più caloroso applauso è stata comunque quella assegnata a Bruno Rossi, quarantunenne barasino che ha salvato la vita, rischiando la propria, a Domenico Cotrufo, giovane di Caselle Lurani rimasto coinvolto in un incidente stradale.
Recandosi al lavoro, in un giorno del novembre 2003 Domenico è finito con il suo furgone in un fosso, rimanendo imprigionato nell'abitacolo in fiamme.
Solo il coraggio di Rossi, che ha assistito all'incidente e si è precipitato nei soccorsi, lo ha potuto strappare alla morte.
Il ventiquattrenne Domenico, a sorpresa, mentre il suo salvatore ritirava il premio è stato chiamato a salire sul palco, ad esprimere tutta la sua commossa gratitudine verso il vero eroe a cui deve la vita.

Giuseppe Sommariva

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