vigili del fuoco pompieri
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ANNO 5- N.4 (Versione web - anno 2 n.4) NUOVA SERIE SETTEMBRE 2001

Centodieci anni di storia

I Vigili del Fuoco di Sant’Angelo

A Dicembre il corpo volontari dei vigili del fuoco di S.Angelo festeggerà i centodieci anni di fondazione. Nato nel 1891, ebbe la sua prima sede in piazza De Martino, accanto all'ospedale vecchio. Negli anni cinquanta il trasferimento nell'odierna caserma in via Mazzini.

Il distaccamento santangiolino dei vigili del fuoco, dopo essere stato legato per oltre un secolo a Milano, da pochi anni è passato sotto il comando di Lodi, di recentissima istituzione.

Walter Nervetti è l'attuale capo distaccamento barasino, in carica dal 1991.

A lui chiediamo di farci scoprire cos'è oggi il corpo volontari vigili del fuoco.

Come funziona il distaccamento di Sant’ Angelo?

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" Innanzitutto va detto che è composto esclusivamente de volontari e che copre, come area di prima partenza dieci comuni. Vale a dire che se nelle vicinanze di Sant’Angelo c'è un'emergenza noi siamo i primi ad uscire.

Assicuriamo il servizio ventiquattr'ore su ventiquattro, sette giorni su sette, in caso di bisogno i nostri vigili del fuoco sono avvisati con il cercapersone. Ogni giorno possiamo offrire la presenza di almeno quattro, cinque volontari

Siamo e restiamo comunque un servizio di supporto al comando di Lodi, anche se la nostra caserma è condotta in tutto e per tutto da volontari.

Per le spese di gestione facciamo riferimento al comando di Lodi, con il quale negli ultimi anni si è intrecciato un rapporto di collaborazione. Sono molto sensibili alle nostre esigenze".

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Quanti sono i volontari e qual è la quotidianità dell'essere vigile del fuoco?

" Attualmente contiamo trentotto volontari, un numero molto alto per la realtà santangiolina. Sono tutti maschi, anche se nulla vieta alle donne di diventare vigili del fuoco. Infatti se ne contano già due presso il comando di Lodi.

I nostri volontari sono per la maggior parte del posto, in pochi vengono da altre realtà, comunque vicine.

L'età media è bassa, circa venticinque anni. I più giovani passano di poco i vent'anni, mentre i più vecchi, si attestano sulla cinquantina. Occorre però tenere presente un fattore: il vigile del fuoco, che lo faccia di lavoro o meno, deve smettere a cinquantasette anni.

 


Il nostro è un volontariato un po' anomalo per due differenti motivi. Il primo è che nel momento in cui un vigile del fuoco entra in azione diventa un dipendente del Ministero degli Interni. Inoltre, sempre in base agli interventi che fa, alla loro durata e difficoltà, percepisce uno stipendio, anche se estremamente basso.
Il lavoro di un volontario è ampio e complesso. Logicamente presta servizio compatibilmente con la propria professione, ad esempio alcuni di noi fanno i turni e capita che passino la notte in caserma.

Obbligatorie sono le cinque ore di istruzione che ogni domenica mattina tutti i volontari devono seguire, un vero e proprio continuo addestramento per poter essere sempre pronti nelle emergenze. Poi, sempre durante il fine settimana è attivo il servizio permanente, dalle otto del sabato alle sei del lunedì una squadra di otto, dieci persone staziona fissa in caserma, pronta ad uscire anche con due automezzi".

Come si è evoluta la vostra figura professionale?

" E' mutata in relazione alle nuove tipologie d'intervento cui siamo chiamati. Ed è soprattutto aumentata la nostra percezione tra la gente. Oggi ci chiamano molto più spesso, anche per problemi che una volta sarebbero stati impensabili.

La professionalità del vigile del fuoco è indubbiamente migliorata. Se trenta, quaranta anni or sono si usciva allo sbaraglio, senza mezzi adeguati e impreparati a vere emergenze, oggi siamo in grado di affrontare e superare tutte le difficoltà.

Fino agli anni ottanta a farla da padrone erano gli incendi in cascina, soprattutto durante il "masenghe" il periodo del taglio del fieno. Da Giugno ad Agosto portavamo soccorso anche a tredici, quattordici cascine. Ed eravamo preparati soprattutto a quello.

Oggi invece le cascine sono più sicure, e noi siamo in grado di effettuare anche la cattura di calabroni e vespe, con una media di quaranta l'anno. Così è anche per quando interveniamo ad aprire serrature difettose. Certo oggi ci saranno meno fabbri e più porte, ma una volta questo servizio non lo prendevamo nemmeno in considerazione.

Ma l'emergenza degli anni novanta, che ha tracciato un solco tra il vecchio e il nuovo vigile del fuoco è il dramma degli incidenti stradali. Basta dare un'occhiata ai nostri registri, nel millenovecentosessantasette eravamo intervenuti per due incidenti stradali.

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Nel novantasette, esattamente trent'anni dopo gli incidenti stradali sono ben cinquantatre. E nel complesso sono aumentati pure gli interventi, dai 33 del ‘67 ai 372 del ‘97.

Insomma il corpo dei vigili del fuoco è cresciuto e si è perfezionato. A S.Angelo il merito va in gran parte ai miei due predecessori, Giulio Mafessoni e Francesco Ravarelli che hanno trasformato la caserma e inculcato una mentalità nuova nel modo di portare soccorso.

Tanto per fare un esempio, da tanti anni le emergenze vengono segnalate con sirene elettroniche, ma se andiamo indietro nel tempo, agli anni cinquanta, era la "corna" ad avvertire dell'urgenza".

Tanti interventi di routine, ma anche tanti spettacolari e rischiosi. Quali sono quelli più vivi nella sua memoria?

" Sicuramente l'incendio alla Sinterama, la "fabrica" che ci ha tenuto impegnati per tre giorni e che ha visto l'intervento anche dei vigili del fuoco di Lodi e Milano. O un vastissimo incendio ad un deposito di gomme a Crespiatica, che siamo riusciti a domare usando gli schiumogeni. Ed ancora, nei primi anni novanta il salvataggio di una donna che si era buttata nel Lambro. Ricordo ancora al tensione per convincerla a desistere e l'emozione per il buon esito.

Ogni anno poi nei mesi invernali, quando è la nebbia a farla da padrone, siamo impegnati in Autosole per infiniti tamponamenti a catena.

Ed in ultimo la grandinata del ‘94 e, sempre lo stesso anno, la tromba d'aria a Valera".

Siamo giunti ormai alla fine dell'intervista. Possiamo dire che oggi il corpo volontari dei vigili del fuoco gode di buona salute?

"Sì, abbiamo un boom di ragazzi, automezzi efficienti, rapporti costruttivi con il comando di Lodi. Ed ancora tecnologie ed attrezzature che ci facilitano il lavoro, l'associazione Amici dei vigili del fuoco e i comuni su cui operiamo ci aiutano economicamente.

Ma soprattutto siamo fiduciosi per il futuro perchè sentiamo vicino il sostegno dei santangiolini".

Dopo una visita alla caserma , agli automezzi e alle attrezzature, alcune modernissime come cuscinetti idraulici e cesoie divaricatrici, lasciamo i vigili del fuoco certi della loro competenza ed efficienza e con il morale sollevato. Vorremmo trovare parole adeguate per esprimere l’immensa gratitudine e l’affetto che tutti i santangiolini e gli abitanti del territorio nutrono per i Vigili del Fuoco. Ma a loro basterà sentirsi dire "Grazie!".

Lorenzo Rinaldi

 

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