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IL PONTE
bomber cannonieri
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GUARISCHI Francesco
Fino al 1996-'97 S.Angelo Eccellenza
1997-'98 Virtus Binasco Eccellenza
1998-'99 Oltrepo Eccellenza
1999-'00 Lodivecchio 1a Categoria

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"Cecu" Guarischi

"trait d'union" del S.Angelo

"Ci sono anche io!". Così potrebbe "tuonare" il buon Francesco Guarischi, sentendo nominare i vecchi giocatori del S.Angelo. Ed avrebbe ragione.
Centravanti nato a Sant'Angelo nel 1971, "ariete" ed opportunista della squadra rossonera della seconda metà degli anni Novanta, "Cecu" (come viene ancora affettuosamente chiamato) ha lasciato un segno indelebile nella storia del S.Angelo Calcio, oltre che nella memoria dei tifosi, che non lo hanno ancora dimenticato.
La sua carriera inizia nel S.Angelo, in Eccellenza, dove rimane fino alla conclusione della stagione 1996-'97, lasciando stuoli di appassionati, che rimembrano ancora oggi le tante reti da lui realizzate.
Era un S.Angelo ancora in fase di costruzione, con la famiglia Gaeli intenta a creare quel nucleo di giocatori, quella "vecchia guardia", che, con pochi altri innesti, avrebbe poi conquistato il CND, sfiorando in seguito il sogno C/2. Erano tempi duri: si doveva giocare con squadre quali Pero, Vigolo Marchese, Giana.
A parlarne ora si potrebbe pensare che furono anni di "purgatorio", per i rossoneri, ma allora chi mai avrebbe osato dirlo? I suoi goal erano le poche soddisfazioni di quei tempi: tempi non ancora maturi, ma che andavano maturando. Era, come già detto, un S.Angelo che cominciava a farsi valere in Eccellenza, con due promozioni sfiorate: nel '96 a favore della Trevigliese e nel '97 a causa della inarrestabile marcia del Corbetta schiacciasassi, allenato dall'attuale "mister" barasino Marzio Buscaglia.
Il "grande salto" era ormai in dirittura d'arrivo: la tanto agognata promozione arrivò nel 1998, ma senza Guarischi, che, per vari motivi, decise di cambiare aria giusto un anno prima, passando alla Virtus Binasco, antica rivale dei rossoneri degli anni Novanta.
Fu una annata amara, quella, per i virtussini, che retrocedettero in Promozione, mentre per lui fu l'inizio di un "girovagare" che non si può ancora definire concluso: Oltrepo 1998-'99 e Lodivecchio 1999-2000 furono i team che ebbero fiducia in questo carismatico, quanto sfortunato, attaccante.
"Goal": queste quattro lettere possono diventare il titolo della sua carriera, la carriera dell'implacabile "cecchino" del S.Angelo degli anni bui, a cui è toccato l'ingrato compito di "trait d'union" tra due cicli. Anni bui, dicevamo, ma difficilmente dimenticabili, in quanto è stato proprio attraverso quelle frustrazioni, e quelle umiliazioni, che il club barasino è maturato, diventando la squadra che tutti noi conosciamo. Una squadra che resta ancora "grande", così come la società, nonostante il recentissimo 0-4 casalingo patito contro la Valenzana. Perché una sconfitta non può cambiare la storia.

Giuseppe Livraghi

 

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